Ascanio Celestini sarà sul palco del Teatro La Fenice di Senigallia
Domenica 4 marzo si parla di condizione carceraria e dei "tre risorgimenti" italiani
Il nuovo impegno teatrale di Ascanio Celestini si chiama “Pro Patria. Senza prigioni, senza processi” ed è la storia di un detenuto che diventa terrorista perché in carcere gli unici libri che gli è permesso leggere, sono quelli risorgimentali.
Lo spettacolo che il pubblico della Stagione Teatrale 2011-12 di Senigallia potrà seguire domenica 4 marzo al Teatro La Fenice (inizio alle 17), non è solo un lavoro sulla condizione carceraria.
Come in tutti i lavori di Celestini, il viaggio è lungo, articolato e va lontano, aprendo orizzonti tra memoria, analisi e invenzione, parlando a ognuno in prima persona.
“Pro Patria” è un racconto di cento minuti, in cui Celestini si trova da solo sul palco, in uno spazio di due metri per due. Sullo sfondo ci sono alcune immagini, ritagli di giornali e manifesti di uno spettacolo. Il suo personaggio è un detenuto impegnato nelle prove di un discorso in cui cerca di rimettere insieme i pezzi della propria storia e di una coscienza politica, di lotta, nutrita con le letture fatte in carcere, scritti del passato, sulle vicende del 1849, sulla biografia di Mazzini, allora considerato un terrorista e oggi riletto con nuovi occhi: “Chi ruba una mela finisce in galera anche se molti pensano che rubare una mela è un reato da poco. E chi ruba due mele? Chi ne ruba cento? Quando il furto della mela diventa un reato? C’è un limite? C’entra con la qualità della mela? La legge è uguale per tutti e i giudici non si mettono a contare le mele. La statua della giustizia davanti al tribunale ha una bilancia in mano, ma entrambi i piatti sono vuoti. Non è una bilancia per pesare la frutta. Ma in questa società solo pochissimi hanno le mele e tutti gli altri la fame. Allora io vi dico, cari cittadini, possedere la mela è reato e chi ruba una mela compie un atto di giustizia. Se io ho fame lo stato non mi può giudicare, sono io che giudico lo stato”.
La denuncia della condizione carceraria è solo uno dei contenuti e dei fili da seguire durante lo spettacolo. Quello che l’autore e attore romano costruisce in “Pro Patria” è infatti un articolato percorso in parallelo tra “tre risorgimenti“: quello repubblicano dell’Ottocento, la lotta di liberazione nazionale partigiana e il terrorismo armato degli anni Settanta. Tutti e tre, sostiene Celestini, hanno in comune il fatto di essere storie di lotta armata e galera, storie in cui chi ha combattuto era un giovane poco più che adolescente finito al campo santo, in galera o successivamente al governo.
Il testo è di Ascanio Celestini. La cura del suono di Andrea Pesce. “Pro Patria” è una produzione FABBRICA – in coproduzione con Teatro Stabile dell’Umbria.
La biglietteria del Teatro La Fenice è aperta il venerdì, sabato e domenica dalle 17 alle 20 e nel giorno stesso dello spettacolo dalle 17 per spettacoli serali e dalle 15 per le pomeridiane. È possibile anche l’acquisto dei biglietti on-line su www.vivaticket.it Il 1° settore ha un costo di 25 euro; il 2° di 20 euro e il 3° prezzo unico di 15 euro. Sono possibili riduzioni.
INFO E PRENOTAZIONI: 071.7930842 – 335.1776042 ; info@fenicesenigallia.it
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