In relazione alle recenti potature degli alberi lungo alcune vie del quartiere del Piano Regolatore, sentiamo l’esigenza di porre alcuni interrogativi sulle modalità con cui avvengono da anni, che sono sì migliorate, ma che lasciano comunque ancora molte perplessità, anche in relazione al costo che queste operazioni comportano.

Innanzitutto è opportuno e necessario procedere a potature così radicali proprio nel periodo più freddo dell’anno?

In secondo luogo ha senso potare radicalmente quasi fino al tronco alberi malati anche a causa di precedenti errate potature e che quindi sarebbe conveniente abbattere e sostituire?

In terzo luogo è utile potare alberi giovani, impedendogli di formare la loro chioma naturale e indirizzando i rami sempre più verso l’alto con conseguente aumento di difficoltà e costi alle potature successive?

Infine, più in generale, a fronte di alberi sani, a che cosa serve procedere a potature ogni tre o quattro anni?
Considerato che gli alberi, se lasciati al loro sviluppo naturale non superano comunque certe dimensioni, non sarebbe più sensato limitarsi ad interventi di eliminazione dei soli rami secchi o malati e di pulizia generale, previa ispezione preventiva di esperti, con notevole risparmio di risorse e con grande vantaggio dell’aspetto dei viali?

La presenza degli alberi ha senso sotto molteplici punti di vista (decoro, ombreggiatura, ecologia) solo se in grado di offrire un’ampia e armoniosa copertura vegetale.

Mentre possono diventare un problema a causa di scelte sbagliate: vedi i ligustri, che invece avrebbero sì bisogno di potature regolari delle infiorescenze per contenere la sporcizia che annualmente creano le loro bacche in attesa di una sostituzione generale.