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L’allarme di Confartigianato: “Nel 2011 a Senigallia chiuse 189 imprese artigiane”

A rischio sono soprattutto i settori delle costruzioni ed il manifatturiero, urgono misure rapide

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Azienda manifatturiera

Soffrono le piccole imprese e i livelli di fatturato e redditività pre crisi sembrano un miraggio. Le aziende sono ancora ferme al palo di un congiuntura statica e avversa. Il tasso di natalità delle imprese nel senigalliese (8%) non riesce a tener testa al ritmo del tasso di mortalità (8,5%) fissando lo sviluppo del distretto a -0,5%. Si tratta di dati pesantidice il segretario della Confartigianato di Senigallia Giacomo Cicconi Massi – soprattutto in relazione al fatto che già lo scorso anno abbiamo vissuto momenti molto difficili che non vogliono passare, soprattutto per le piccole imprese dell’artigianato che hanno meno accesso ai mercati esteri e risentono più del calo dei consumi interni“.

Il quadro preciso è stato fatto dall’Ufficio Studi della Confartigianato provinciale di Ancona che ha analizzato il distretto senigalliese: nel 2011 sono state 177 le iscrizioni di imprese artigiane nel senigalliese e 189 le cessazioni totali per un saldo negativo di -12.

I numeri non lasciano purtroppo scampo ad ipotesi interpretative diverse da quelle di una conferma delle grandi difficoltà che ancora stanno attraversando le nostre imprese artigiane in questa difficile fase economica.

Se si analizza nel dettaglio si fa ancora più evidente la stasi congiunturale che blocca le imprese artigiane, tradizionalmente il “motore” dell’impianto produttivo.

Nell’analizzare il medesimo trend da punto di vista territoriale, ovvero monitorando la situazione Comune per Comune, il più in difficoltà risulta essere Monterado con un saldo negativo tra iscrizioni e cessazioni artigiane a fine anno di -4 e un tasso di sviluppo a -5,1%; deficit anche per Castelleone di Suasa e Ripe a -3.

Non meglio per Senigallia: con 101 iscrizioni e 103 cessazioni chiude a -2 e un tasso di sviluppo a -0,2%.
Le criticità sono quindi diffuse in tutto il territorio. Le cifre emerse evidenziano quello che è una situazione di estrema difficoltà con chiare difficoltà a ripartire. I settori che più soffrono sono il comparto delle costruzioni e il manifatturiero.

Occorre – continua il segretario della Confartigianato Senigallia – che da parte delle Istituzioni vengano poste in essere concrete misure a sostegno delle imprese. L’emergenza della neve ha contribuito a aggravare le difficoltà delle aziende, chiamate a far fronte a danni diretti, come strutture o strumentazioni danneggiate, e indiretti, ovvero il mancato fatturato dovuto a giorni di disagi e paralisi produttiva. Le aziende mai come ora hanno bisogno di liquidità per ripartire“.

Servono misure immediate ed incisive per dare una continuità ed un futuro alle piccole imprese e all’intero sistema imprenditoriale . Condizione essenziale per garantire la crescita del nostro territorio.

Le nostre imprese hanno bisogno, ora più che mai – conclude il Presidente della Confartigianato di Senigallia Marco Bazzucchi – di interventi incisivi sul fronte della pressione fiscale, della riduzione del costo del lavoro, del miglioramento delle condizioni di accesso al credito, di sostegno all’innovazione tecnologica e di serie ed effettive politiche economiche di stimolo atte a rimuovere la stagnazione dei consumi ed a creare condizioni idonee per permettere alle imprese più orientate alla qualità ed ai prodotti innovativi di agganciare i processi di internazionalizzazione, ma hanno anche necessità di provvedimenti “a costo zero” quali semplificazione e minori oneri burocratici”.

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