Ostra, il ruolo della Consulta Sulla Sicurezza per affrontare l’emergenza maltempo
Il presidente Catalani: "Grazie alle persone intervenute, ma ci sono stati pochi altruismo e civiltà"
Tanta neve è caduta ad Ostra come nel ’56 e il destino l’ha riportata 56 anni dopo così da far pensare che ci sia un sistema a ingranaggio del tempo in un meccanismo perfetto, invisibile e vivo. Ma purtroppo la neve caduta non era affatto invisibile, nè soffice o leggera ma tutto l’opposto e soprattutto tanta. Mi riferisco alle giornate che vanno dal 6 al 12 febbraio.
Disagi di ogni tipo i cittadini hanno dovuto sopportare, dal centro storico alla periferia e nelle zone collinari dove il vento ha accumulato sulle strade in cresta vere barriere di neve.
Gli sforzi di tutti gli addetti ai lavori per sgomberare le strade sono stati compiuti con il massimo della dedizione con i mezzi disponibili alternandosi in turni di notte e di giorno, il che mi faceva sentire ottimista.
Nottata 11 Febbraio, cadeva il cielo e il vento come se avesse le mani di piccoli bambini incastrava la neve ovunque , sui recinti di rete, tra le fessure dei mattoni dei palazzi antichi, nelle guardiole delle persiane fino ad ostruirle.
Al mattino seguente di domenica 12 febbraio, la situazione è ancora più drammatica.
Le condizioni delle strade le rendevano percorribili soltanto ai mezzi accessoriati per la neve, e non senza pochi problemi, mentre Corso Mazzini e tutto il centro storico davano una sensazione raccapricciante e disarmante a chi su questi si affacciava.
Gli oltre 40 cm di neve lasciava senza parole e increduli chi si apprestava a liberare la propiria automobile o a dover rifare il tracciato per poter uscire di casa, dal nuovo strato di neve .
La situazione drammatica mi spinse a contattare il sindaco Olivetti per sollecitarlo a mettere in campo dei volontari spalatori da reclutare immediatamente. Il sindaco, offrendomi carta bianca per organizzare il gruppo di volontari, metteva a disposizione l’attrezzatura necessaria, pale e sale.
La Consulta Sulla Sicurezza è riuscita in poco tempo, circa tre ore, a raggruppare 15 volontari offertisi gratuitamente per liberare dalla neve gli accessi delle farmacie e di alcune chiese, sgomberare il loggiato del comune e scale annesse spargendovi il sale.
Stesso trattamento per i locali della Guardia Medica. Altro fronte importante i tracciati in alcuni vicoli del centro e lo sgombero della neve che rendevano inarrivabili i cassonetti della spazzaturaoramai ricolmi di rifiuti, poichè il servizio della raccolta si era bloccato già da una settimana a causa della mancanza delle catene per i mezzi di raccolta.
Personalmente credo che qualcuno debba risponderne di questa inefficenza. Per tutto il pomeriggio di domenica 12 febbraio i volontari hanno lavorato liberando gran parte dei cassonetti poichè l’indomani sarebbe ripreso il servizio di raccolta, illudendo tutti i cittadini ancora una volta .
Mi permetto di fare alcune considerazioni.
Il problema neve ad Ostra è andato via via crescendo non soltanto perchè è caduta tanta neve, non perchè gli operai comunali dovevano fare di più, ci mancherebbe altro!
Ma allora, che cosè che a un certo punto ha fatto cilecca?
Prima cosa, per Ostra non è scattata la macchina dei soccorsi perchè non ritenuto un caso prioritario, e tutti i soccorsi marchigiani si sono concentrati nel Fabrianese lasciando molti paesi a doversela sbrigare da soli.
Seconda cosa, e più grave della prima, ad Ostra è mancata la coesione sociale è mancato l’istinto civico che ci fa dire , DEVO FARE QUALCOSA.
Sono mancati i giovanotti e i loro genitori, forse anche essi dedichi allo sballo positivo.
La gran parte della gente non si è degnata nemmeno di togliersi la neve d’avanti all’ingresso della propria abitazione, ma qualche persona anziana lo ha fatto e anche qualche donna.
Mi è stato insegnato che la Civiltà di un popolo la si giudica da come costudisce i propri morti e dal grado di altruismo. Ostra può insegnare questo?
L’amministrazione comunale ne tragga insegnamento e custodisca il ricordo di questa ondata di neve e di polemiche, utili , molto utili per elaborare un piano neve serio.
La Consulta Sulla Sicurezza è a disposizione per discutere e tracciare, insieme al C.O.C. (centro operativo comunale) le basi per un valido piano neve, come sta facendo per l’emergenza sismica.
I miei ringraziamenti vanno a tutti i componenti della Consulta, che si sono adoperati per riuscire a compiere l’impresa; ai volontari della Protezione Civile locale e al loro presidente Loriano Tonelli che ha coordinato i lavori.
Ringrazio i volontari indipendenti da associazioni e – anche se di differenti estrazioni politiche, anzi direi molto differenti – hanno collaborato tra loro squisitamente dando prova di senso civico, volontà, intelligenza e altruismo.
di Corrado Catalani
Presidente della Consulta Sulla Sicurezza
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