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“La kryptonite nella borsa” protagonista del Mercoledì d’essai del 22 febbraio

L'appuntamento è al cinema Gabbiano di Senigallia alle ore 21.15

Continua l’ appuntamento della rassegna “Mercoledì d’essai” del 2012 al cinema Gabbiano di Senigallia.
Come sempre saranno protagoniste le migliori proposte dei vari Festival tra cui Venezia, Cannes, Berlino, Locarno…
Mercoledì 22 febbraio 2012 sarà in programmazione nella sala 1 il film La kryptonite nella borsa – Ivan Cotroneo. Spettacolo unico ore 21:15.

NAZIONE: Italia

DURATA: 98′

GENERE: Commedia

REGIA: Ivan Cotroneo

TRAMA:

“Ogni famiglia ha i suoi segreti, ma alcuni fanno più ridere di altri” è la frase di lancio dell’ esordio registico di Ivan Cotroneo, il quale, sceneggiatore, tra l’ altro, di “Dillo con parole mie” (2003) di Daniele Luchetti e “L’ uomo che ama” (2008) di Maria Sole Tognazzi, parte proprio dal suo romanzo “La kryptonite nella borsa” per passare dietro la macchina da presa. Con una nutrita colonna sonora spaziante da “Lust for life” di Iggy Pop a “Life on Mars?” di David Bowie, passando per la sempreverde “These boots are made for walkin’ ” sia riletta dai Planet Funk che nella versione italiana “Stivaletti rossi” di Dalida, ne è protagonista, in una Napoli del 1973, il piccolo Peppino Sansone alias Luigi Catani, la cui affollata e piuttosto scombinata famiglia comprende il cugino più grande Gennaro, interpretato da Vincenzo Nemolato e che si crede Superman. Quindi, mentre troviamo in scena anche Luca Zingaretti e Valeria Golino nei panni dei discutibili genitori del protagonista, apprendiamo che le sue giornate si dividono tra la casa e il mondo folle e colorato dei giovani zii Titina e Salvatore, rispettivamente con i volti di Cristiana Capotondi e Libero De Rienzo.
Mondo folle e colorato fatto di balli di piazza, feste negli scantinati e collettivi femminili (oltre che di acidi), ma mai tanto assurdo quanto quello di Peppino, che, dopo la notizia della morte di Gennaro, riscrive la realtà e lo riporta in vita, come se fosse effettivamente il supereroe che credeva di essere.
Perché è proprio la vicinanza di quest’ ultimo a mo’ di amico immaginario a rappresentare l’ accostamento al mondo degli adulti, raccontato da Cotroneo attraverso una venatura surreale decisamente atipica per la cinematografia italiana (soprattutto per quella d’ inizio XXI secolo).

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