Spese legali, il Comune scelga con trasparenza gli avvocati di Senigallia
Intervento del gruppo PPE-PDL per "dare un freno agli incarichi pazzi, senza criteri e limiti di spesa"
Siamo in momenti di grande crisi per gli enti locali, dove tirare la cinghia è la parola d’ordine, ma nel contempo il contenzioso legale, come invece ragionevolmente dovrebbe essere, anziché diminuire, nel nostro ente si prevede in aumento rispetto all’anno passato.
Nel 2011 erano previste spese legali per 230.000 euro, ma l’anno si è chiuso con una spesa assestata di 408.000 euro, mentre nel bilancio di previsione approvato a dicembre la previsione delle spese per il 2012, il contenzioso legale parte già dalla considerevole cifra di 268.000 euro.
Il gruppo del Partito Popolare Europeo – PDL, ha da sempre contestato le modalità di gestione della partita del contenzioso nel nostro ente.
In particolare non si comprende come sia possibile che il Comune di Senigallia, seppur sia dotato di una specifica struttura dedicata al contenzioso legale, con un avvocato inserito nella pianta organica, decida per la maggior parte delle controversie legali in corso, di incaricare avvocati esterni.
Il PPE ha sempre contestato le modalità di scelta ed incarico dei legali designati dall’amministrazione.
Se infatti è vero che la nomina degli avvocati dell’ente, è fondata sul principio del rapporto fiduciario con il Sindaco e la Giunta comunale che provvedono alla designazione, nel contempo non è assolutamnente giusto che vengano sempre scelti alcuni legali, guarda caso individuati sempre fuori dai confini cittadini e che per lavorare con l’ente emettono parcelle a dir poco considerevoli.
Perché non viene mai fatta una procedura comparativa tra i preventivi dei professionisti?
Perché il Comune sceglie sempre legali di Ancona, Roma, Milano e mai avvocati che vivono, lavorano e pagano le tasse nel nostro territorio?
Ci chiediamo perché non vengano privilegiati i giovani, che pieni di entusiamo e di voglia di lavorare, potrebbero grazie agli incarichi da parte dell’amministrazione, accrescere l’epserienza ed avere un adeguato riconsocimento economico, in ogni caso meno esoso di quello che fino ad oggi l’ente ha dovuto sborsare per i professionisti finora nominati.
E’ per queste ragioni, che il gruppo consiliare del Partito Popolare Europeo, ha deciso di presentare la proposta di Regolamento per l’Affidamento degli Incarichi Legali Esterni.
Così come la gran parte dei comuni italiani, anche Senigallia si dovrà dotare di uno strumento chiaro e trasparente per l’affidamento degli incarichi agli avvocati esterni, evitando così che la scelta sia dettata dal mero arbitrio dell’amministrazione. Si tratterà di incarichi pur sempre fiduciari, ma motivati da una serie di criteri predefiniti, trasparenti, e secondo procedure di pubblicità.
Tra i punti maggiormente innovativi del regolamento, si possono citare:
1) la definizione di un Albo pubblico di Avvocati disposti a patrocinare le cause dell’Ente, da cui l’amministrazione potrà attingere i nomi dei legali da incaricare;
2) una banca dati di curricula, con l’indicazione dei settori di competenza e specializzazione;
3) il criterio di preferenziale di scelta per gli avvocati iscritti al Foro di Ancona e preferibilmente domiciliati nel Comune di Senigallia
4) la rotazione degli incarichi, in modo che non siano sempre gli stessi professionisti a beneficiare degli incarichi;
5) la comparazione tra almeno 3 ulteriori preventivi di spesa, quando il primo preventivo presentato superi i 10.000 euro.
6) l’autorizzazione da parte del Consiglio Comunale del pagamento delle parcelle, come debiti fuori bilancio, quando queste si discotino eccessivamente dai preventivi.
Una serie di provvedimenti importanti, finalizzati da un lato a mettere un freno agli incarichi “pazzi”, senza criteri e limiti di spesa e dall’altro a venire incontro all’avvocatura senigalliese, fatta molteplici professionisti, con indubbie e comprovate capacità, che l’Amministrazione comunale ha da troppo tempo snobbato.
Comunque a volte i problemi legali del comune sono tali da non potersi permettere soggetti appunto inesperti.
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