Senigallia: sostegni alla disoccupazione, i precari incontrano Volpini
Dopo la protesta negli uffici dei servizi sociali, i giovani hanno esposto le loro proposte
Lunedì 13 febbraio, come stabilito dopo la nostra protesta contro le modalità dei bandi per tirocini e voucher per disoccupati negli uffici dei servizi sociali del Comune di venerdì scorso, abbiamo incontrato l’Assessore Fabrizio Volpini e il dirigente Maurizio Mandolini.
L’incontro si è svolto in un clima di ascolto e di rispetto in cui abbiamo mantenuto ferme le nostre richieste che si possono sintetizzare in pochi punti:
– Revisione dei criteri di ammissione alle risorse del Fondo di Solidarietà e delle modalità di erogazione dei sussidi;
– Corsi di formazione gratuiti per gli esclusi dalla graduatoria e nuovo bando con nuovi criteri;
– Gratuità e riduzione dei servizi culturali, sportivi e dei trasporti per quanto compete al Comune di Senigallia, per i precari ed i disoccupati;
– Opposizione all’uso dei voucher e dei contratti a chiamata in tutti i settori di lavoro pubblico e privato.
Pensiamo che esistano le condizioni per rendere pubblica e partecipata questa discussione che riguarda il presente di molti uomini e donne, giovani e meno giovani, italiani e stranieri.
Proponiamo alla città di costruire insieme un percorso partecipativo per individuare strategie e strumenti per la difesa dell’occupazione, il sostegno alle fasce più deboli della popolazione e la lotta alle rendite ed alla speculazione. Questo percorso esige delle risposte dall’Amministrazione ed allo stesso tempo si doterà di spazi e strumenti autonomi di discussione e di azione.
Siamo consapevoli che la nostra controparte non sia solamente il Comune di Senigallia.
E’ necessario che Provincia e Regione indirizzino le risorse a sostegno dell’autonomia e della dignità dei lavoratori precari e dei disoccupati e non al mantenimento di privilegi e carrozzoni assistenziali e mangiasoldi come sono diventate molte agenzie di formazione e di assistenza.
La violenza strutturale dei tagli imposti dall’alto dalle élite finanziarie, a partire dalla BCE fino al Governo Italiano ed i livelli di sfruttamento e precarietà imposte dai padroni per mantenere alti margini di profitto non possono rimanere senza risposta.
E’ necessario costruire un’opposizione ed un’alternativa dal basso.
Abbiamo appena iniziato.
La precarietà divide. La lotta unisce.
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