Processo Eternit, sentenza esemplare per i responsabili dell’amianto
16 anni e quasi 80 milioni di euro di risarcimento; anche a Senigallia vittime e contenziosi
Si è appena concluso uno dei processi che faranno la storia per quanto riguarda la giustizia in tema di sicurezza nei luoghi di lavoro, il processo Eternit. E si è concluso con una sentenza esemplare: 16 anni ai due responsabili, il magnate svizzero Stephan Schmidheiny e il barone belga Louis De Cartier De Marchienne.
65 anni il primo, uno degli uomini più ricchi del mondo, e 91 il secondo, per il Pm Raffaele Guariniello e per il giudice del Tribunale di Torino Giuseppe Casalbore che ha stabilito la misura della condanna a 16 anni, i due uomini – gli ultimi due proprietari dell’Eternit in Italia – sono responsabili di disastro doloso permanente e omissione dolosa di misure antinfortunistiche.
La Procura di Torino aveva chiesto 12 anni di reclusione aumentati poi a venti. Il giudice ne ha confermati 16 più il risarcimento di centinaia di migliaia di euro per le associazioni Medicina democratica, WWF, Associazione nazionale esposti amianto, di ben 4 milioni per il comune di Cavagnolo e di 15 milioni per l’Inail. Altri cento mila euro per ciascuna sigla sindacale costituitasi parte civile nel processo. Più le vittime o i loro parenti, in caso di decesso.
I parenti delle vittime (3000 in totale, di cui oltre 2300 morti sparsi per l’Italia) in lacrime dopo la lettura della sentenza di condanna.
Striscioni ovunque, sia dentro l’aula del tribunale che sulla cancellata esterna, a chiedere giustizia per una vicenda che ha visto ammalarsi e morire di mesotelioma pleurico o di asbestosi migliaia di persone e che ancora in alcuni paesi viene utilizzato.
Anche a Senigallia vennero prodotti dal 1947 al 1983 dalla Sacelit Italcementi manufatti e lastre in cemento-amianto: per la stessa ragione di nocività dei materiali e grazie al lavoro della locale Associazione per la Lotta all’Amianto, gli ex-dipendenti e i familiari dei lavoratori deceduti hanno ricevuto indennizzi per quasi 9 milioni di euro, a risarcimento per 131 liquidazioni.
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