Incontro con padre Alex Zanotelli alla chiesa dei Cancelli di Senigallia
Dalla difesa dell'acqua pubblica alla riduzione della spese militari
Il Comitato Acqua Bene Comune-Senigallia in concomitanza con il Centro Missionario Diocesi di Senigallia ha organizzato per domenica 12 febbraio un incontro pubblico con Alex Zanotelli. La serata con Marco Bersani, rinviata per neve, sarà recuperata molto probabilmente lunedi 27 febbraio.
Padre Alex Zanotelli, missionario comboniano da sempre impegnato nella battaglia per l’ acqua bene comune e per la ripubblicizzazione del servizio idrico, sarà a Senigallia per parlare dell’ingannevole scenario post referendario e a proposito dei finanziamenti per la spesa militare.
Argomento di discussione dell’incontro sarà la mancata applicazione dei quesiti referendari nonché la proposta di nuova gestione pubblica del bene acqua fatta da persone competenti ed in cui i cittadini possano compartecipare grazie alla trasparenza dei processi. Il privato vuole solo fare soldi e nelle Spa, anche in quelle con almeno il 51% di capitale comunale o provinciale, sono sempre i privati che dettano legge. La sua esortazione è quella di premere sui propri Consigli Comunali perché facciano la scelta dell’Azienda Pubblica Speciale a totale capitale pubblico: è l’unica strada percorribile per salvare l’acqua. Sarà solo partendo dal basso che si potrà salvare l’acqua come bene comune, come diritto fondamentale umano e salvare così anche la nostra democrazia.
Forte è il messaggio di Padre Zanotelli: “Sull’acqua non si deve fare guadagno. Per i potentati economico-finanziari italiani l’acqua è un boccone troppo ghiotto da farselo sfuggire. Le grandi multinazionali europee dell’acqua (Veolia,Suez,Coca-Cola…) che da Bruxelles spingono il governo Monti verso la privatizzazione, temono la nostra vittoria referendaria soprattutto per il contagio in Europa.” La ragione fondamentale sono gli enormi interessi: l’acqua è ormai l’oro blu del futuro che sostituirà l’oro nero.
Critica è anche la sua posizione verso i fondi destinati agli armamenti. Si tratta di 27 miliardi del Bilancio Difesa 2010, a cui dobbiamo aggiungere la decisione del governo, approvata dal Parlamento, di spendere nei prossimi anni, altri 17 miliardi di euro per acquistare i 131 cacciabombardieri F 35.
Se sommiamo questi soldi, vediamo che corrispondono alla manovra del 2012 e 2013. “Se avessimo un orologio tarato su questi dati”, dice Alex, “vedremmo che in Italia spendiamo oltre 50.000 euro al minuto, 3 milioni all’ora e 76 milioni al giorno per spese di guerra”; soldi questi che potrebbero essere investiti per il bene comune ed anche, ad esempio, per ristrutturare la rete idrica italiana.
La cittadinanza e l’associzionismo sono calorosamente invitate a partecipare.
Appuntamento dunque per domenica 12 febbraio alle ore 18,00 presso la Chiesa dei Cancelli.
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