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Primarie PD a Corinaldo, Luciano Antonietti ritira la candidatura

"Non un passo indietro, ma atto di responsabilità: partito rischia lo sfascio con questo gioco al massacro"

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Neve a Corinaldo

Il mio non è un passo indietro ma soltanto un atto di responsabilità nei confronti di un ideale di coerenza che sempre ha ispirato ogni mio passo nella vita privata come in quella politica.

Non si tratta di una disposizione che viene dai vertici di partito ma semplicemente di una decisione personale maturata alla luce dello scompiglio che l’indizione delle elezioni primarie ha generato negli ultimi giorni.

Ho sempre creduto nelle primarie come momento di partecipazione di tutti i cittadini ma quello che vedo è un partito che corre il forte rischio di dividersi e frammentarsi in fazioni prima di una competizione di vitale importanza.

Le vittorie in Comune del 1994 e del 1998 nonché quelle in Provincia del 2002 e del 2007 sono sempre state ispirate da un enorme senso dell’unità e della coesione dei cittadini che mi hanno fortemente voluto facendomi arrivare ad essere il più votato del partito nelle 30 circoscrizioni dell’intera provincia. Negli ultimi dieci anni le mie due importanti affermazioni in Provincia sono coincise con la presa del Comune da parte del centrodestra dimostrando, fuori da ogni ragionevole dubbio, una strategia politica inadeguata e non all’altezza da parte della locale sezione PD per il governo della città.

Le elezioni primarie si stanno trasformando in un tritacarne tanto superfluo quanto dannoso per il partito e per l’intera comunità.

In qualità di primo sindaco di Corinaldo eletto direttamente dal popolo ed ultimo del centrosinistra nonché come unico corinaldese arrivato a guidare il Consiglio Provinciale ho imparato con l’esperienza che nessuno può sedersi nella poltrona di primo cittadino con il semplice apporto di un partito. Conquistare la fiducia delle persone è molto difficile. Richiede grande umiltà, spirito di servizio e disponibilità che un simbolo di partito da solo non è sufficiente a conferire.

Lungi da me l’ostacolare giovani aspirazioni di governo della cittadina, da qualunque parte provengano, perché frutto di una vivacità inconsueta in tempi di superficialità e becera antipolitica.

Rinuncio a partecipare ad una competizione che porterebbe allo sfascio un partito reduce da due sconfitte. Non voglio essere complice del rovesciamento del nobile valore delle primarie utili solo dividere e disperdere consensi al fine di consegnare (per l’efficace regole del “non c’è due senza tre”) la guida di Corinaldo a soggetti esterni.

Continuando a servire i cittadini alla guida del Consiglio Provinciale, ringrazio tutti gli amici ed i sostenitori che si sono prodigati in questi giorni di neve per promuovere la mia candidatura che però risulta del tutto incompatibile con un gioco al massacro che, sinceramente, è l’esatto contrario dell’azione politica che avrei voluto attuare in un Comune che amo.

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