Senigallia, la CNA chiede un confronto al Comune sull’IMU
"Ci aspettiamo ragionevolezza e responsabilità da parte dell'Amministrazione senigalliese"
La CNA affronta con chiarezza la questione legata all’introduzione dell’IMU nel comune di Senigallia e precisa che in questa fase complessa ed intricata per il sistema economico, nonostante l’IMU rappresenti una boccata d’ossigeno per le casse comunali, al contempo potrebbe trasformarsi nella stangata economica decisiva per infliggere il colpo mortale a molte piccole e medi attività locali.
Infatti oltre ad aver reintrodotto la tassazione sulla prima casa con un aumento della base imponibile del 60% rispetto alla vecchia ICI, l’IMU si riverserà in maniera significativa sulle stesse attività economiche con un meccanismo distributivo che prevede un ritorno “municipale” piuttosto limitato. Secondo quanto previsto dalla normativa ai comuni rimarranno per intero solo gli introiti relativi alla prima casa, mentre dovrà essere stornato all’Erario lo 0,38%, ovvero la metà dell’aliquota base, dell’imponibile teorico di seconde case, negozi, uffici, capannoni eccetera, vale a dire proprio quegli immobili che rappresentano la base più cospicua per l’applicazione di questo tributo.
Detto ciò, venendo ai margini di manovra, ai municipi è lasciata una discrezione applicativa che va dallo 0,2% allo 0,6% sul valore catastale rivalutato per le prime case e dallo 0,46% all’1,06% sugli altri immobili, quali seconde case, immobili commerciali e produttivi. Inoltre a fare la differenza rispetto all’ICI non è solo e tanto l’aumento dell’aliquota, ma l’incremento della base imponibile conseguente alla rivalutazione del rendite catastali su cui è applicata l’aliquota stessa. Cambiano infatti i coefficienti moltiplicatori delle rendite catastali che passano da 34 a 55 per i negozi/botteghe, da 50 a 60 per i capannoni industriali e da 100 a 140 per i laboratori artigiani.
Alla luce della breve analisi sopra riportata, la CNA chiede che nell’ambito dei nuovi regolamenti per l’applicazione dell’IMU che dovranno essere approvati entro il prossimo 31Marzo, il comune preveda alcune misure che consentano di mitigare alcuni effetti distorsivi della nuova imposta sulle piccole aziende, per renderla quindi più equa ed equilibrata.
Oltre ad uniformare i regolamenti comunali IMU sul territorio provinciale, la CNA sottolinea la necessità di prevedere una differenziazione di aliquote e l’applicazioni di percentuali ridotte per alcune tipologie aziendali, nel caso di 1). immobili di proprietà dell’imprese artigiane e commerciali utilizzati direttamente per lo svolgimento delle attività imprenditoriali, 2). un’aliquota ridotta al minimo nei primi due anni per le piccole imprese di nuova costituzione, 3). un’aliquota, anche in questo caso ridotta, per i locali ubicati nei centri storici ed adibiti ad attività di artigianato di servizio o commercio, 4). un’aliquota dimezzata per i fabbricati realizzati per la vendita e non venduti, come previsto dalla manovra.
Infine si auspica il mantenimento delle altre agevolazioni ed esenzioni già previste dalla normativa già consolidata, ad esempio abbattimento aliquota per i fabbricati inagibili e inabitabili.
Vista la rilevanza del tema in questione, siamo fiduciosi che l’amministrazione senigalliese provvederà a concertare con le rappresentanze degli interessi economico e sociali cittadine, prima di adottare qualunque provvedimento a riguardo.
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