Revocati gli arresti domiciliari per il carabiniere di Senigallia Massimo Prota
L'appuntato originario di Manfredonia torna libero come il collega Simone Ubertini
Dopo Simone Ubertini, anche a Massimo Prota sono stati revocati gli arresti domiciliari. La decisione del giudice di eliminare la misura restrittiva per l’appuntato dell’Arma dei Carabinieri, nell’abitazione di Manfredonia, è giunta solo dopo la conclusione delle indagini.
Indagini che vedono – secondo la Procura di Ancona – i due militari coinvolti in un sistema di spaccio di droga, falso e peculato: il sistema che, per l’accusa, i due stessi appuntati 35enni avevano architettato, e che permetteva loro di trattenere alcuni quantitativi di droga per rifornire alcuni piccoli consumatori e avere in cambio informazioni utili su come stanare gli spacciatori. Il tutto finalizzato a ricevere riconoscimenti professionali.
Dunque sono liberi, fino alla sentenza processuale: nessun pericolo di fuga, secondo il giudice, nessun pericolo di inquinamento delle prove (le indagini sono concluse), nessun pericolo che il sistema torni in piedi. I due sono ancora sospesi dal servizio.
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