No Tav, Senigallia tappezzata di scritte di solidarietà agli arrestati
Fermato anche un attivista dei Centri Sociali delle Marche, protesta "silenziosa" in città
Nella mattina di giovedì 26 gennaio è scattata un’operazione sul territorio nazionale nei confronti dei manifestanti e attivisti che parteciparono alle mobilitazioni No Tav in Val di Susa, soprattutto per quanto riguarda la giornata del 3 luglio. Tra questi attivisti identificati e fermati c’è anche un civitanovese della rete dei Centri Sociali delle Marche, raggiunto da un provvedimento di obbligo di dimora in difesa del quale si sono mossi alcuni attivisti di Senigallia che, nella notte tra il 26 e il 27 gennaio, hanno tappezzato la città di scritte di solidarietà agli arrestati e di contrarietà all’opera.
Arresti, fermi, obblighi di dimora, perquisizioni e misure cautelari che il procuratore di Torino Gian Carlo Caselli ha dichiarato essere volti a fermare non il dissenso legittimo, ma i reati e la violenza che si nascondeva e si nasconde tra quanti sostenevano il Comitato No Tav per impedire la realizzazione della linea ad alta velocità Torino-Lione.
Linea contro cui si è scagliato anche il comico Beppe Grillo che ha commentato come l’operazione “di geometrica potenza” – usando un’espressione delle Brigate Rosse cui apparteneva uno degli arrestati – faccia esultare banche, governo, politici dell’opposizione e la ’Ndrangheta, ma non il popolo italiano che invece dei 22 miliardi di euro per il tunnel non è affatto contento.
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!