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Senigallia vuole salvare il Giudice di Pace

Voto unanime del Consiglio comunale sull'odg proposto da Paradisi, Marcantoni e Perini

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Tribunale di Senigallia

Si apre più di uno spiraglio per il mantenimento dell’ufficio del Giudice di Pace di Senigallia. Il consiglio comunale, all’unanimità, ha votato l’ordine del giorno in difesa del presidio giudiziale presentato dal sottoscritto e dai consiglieri Marcantoni e Perini. Una vittoria innanzitutto per i cittadini di Senigallia e degli otto comuni interessati al distretto.

Non si è trattato di una mera dichiarazione politica di intenti, ma di un impegno concreto ad attivarsi per valutare, insieme alle altre Amministrazioni Comunali, la possibilità di creare un consorzio tra enti locali ed assumersi gli oneri finanziari per mantenere la sede e retribuire il personale amministrativo.

Una opportunità prevista dallo stesso schema di decreto legislativo che, nel mentre stabilisce in modo scellerato la soppressione del Giudice di Pace anche in sedi strategiche e vaste come Senigallia, offre comunque un’ancora di salvezza a patto che siano gli enti locali a doversi sobbarcare i maggiori oneri finanziari.

Dopo che sette sindacicontattati dal sottoscritto (Olivetti di Ostra, Bello di Ostra Vetere, Lorenzetti di Castelocolonna, Diamantini di Monterado, Scattolini di Corinaldo, Conigli di Ripe, Biagetti di Castelleone di Suasa) avevano già informalmente aderito al progetto di istituire un tavolo per valutare l’impegno finanziario, anche il sindaco Mangialardi, in consiglio, ha preso la parola esprimendo piena condivisione dell’ordine del giorno.

Non solo. Il sindaco, al quale in questa occasione devo dare pubblicamente atto di aver agito in modo intelligente e corretto e nel supremo interesse di tutti i cittadini, ha chiesto a due esponenti della propria maggioranza di ritirare un ordine del giornosimile presentato successivamente al nostro che avrebbe creato dissapori politici all’interno dell’Assemblea.
Un comportamento ineccepibile che ha permesso un voto unico ed unanime con il quale Senigallia diventa capofila di un progetto oneroso ma irrinunciabile.

Si tratta di un primo fondamentale passo per resistere (opposizione e maggioranza insieme), anche attivamente, ad ogni proposito di miope smantellamento dei presidi giudiziari sul territorio.

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