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IDV Senigallia sugli stessi binari di Rifondazione Comunista e Partecipazione

Canti: "Pronti ad appoggiare l'odg sulle spese militari"

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Caccia bombardiere

Noi dell’Idv Senigallia siamo pronti ad appoggiare l’odg presentato dai gruppi consiliari Rc e Partecipazione in merito alle spese militari. Anche perché è omologo alla mozione presentata alla Camera dei Deputati il 6 dicembre scorso dall’On. Idv Augusto Di Stanislao con co-firmatari Antonio Di Pietro e Massimo Donadi e all’articolo presente sul sito dello stesso On. Idv Di Stanislao.

Questa per noi dell’Idv Senigallia, a nostro avviso, è comunque una felice convergenza. Non è atipica ai due gruppi consiliari di Rc e Partecipazione che anche nel caso della loro mozione sull’acqua pubblica sono stati omologhi all’ultima pagina della delibera di De Magistris sulla trasformazione di Arin s.p.a. in azienda speciale Abc Napoli, dimenticando tutti i lunghi passi del nostro sindaco a Napoli che per quel grande risultato ottenuto è passato anch’esso per una trasformazione dello Statuto di Arin s.p.a..

Quindi in tal senso ci sorprende della loro critica di una nostra “morbidezza” nella questione acqua attualmente all’esame delle commissioni consiliari, dimenticando, anche qui, che Senigallia, dove l’acqua è e è stata sempre pubblica, è in condizione totalmente diversa rispetto alla situazione in cui era Napoli, condizione anche storica (vedere gli indebitamenti economici provocati dalle gestioni Bassolino-Iervolino del servizio idrico locale e che hanno portato l’ingresso del capitale privato).

Nelle spese militari l’Idv ha dato battaglia contro il governo Monti per ridurle
e razionalizzarle visto che ci indebitano da qui fino al 2026 per circa 50 miliardi di Euro. Facendo nostre proposte che puntano sulla riqualificazione del personale, non sugli armamenti. In Italia le proposte del governo mirate a ridurre la spesa pubblica contemplano sempre tagli al sociale, alla scuola, alle imprese, tagli alla ricerca, tagli alla giustizia e tagli a ogni cosa di cui un paese dovrebbe avere cura, senza preoccuparsi minimamente dei tagli alle spese militari.

Il 2011 ha visto da un lato un aumento delle spese militari dell’ 8,4 % pari ad oltre 20 miliardi e dall’altro ha visto una riduzione del 18% delle spese per l’esercizio rispetto al precedente esercizio finanziario, destinati alla formazione e all’addestramento, alla manutenzione e all’efficienza di armi, ai mezzi e alle infrastrutture, al mantenimento delle scorte e, in generale, alla capacità e alla prontezza operativa dello strumento militare.

Uno squilibrio che non giova assolutamente a nessuno, a cominciare dalle Forze Armate costrette a lavorare sempre più in condizioni disagiate fino ad arrivare a tutte le categorie sociali che si vedono sottratte risorse necessarie ed indispensabili per poter andare avanti. Le ingenti spese inutili in queste armi costosissime non si possono toccare, ha detto il ministro, e si capisce perché: è stato lui a ordinarle, prima di diventare il primo militare ministro della Difesa dai tempi di Pietro Badoglio. C’è quindi oggi il dovere di imporre anche al ministro della Difesa e alle Forze armate uno stile un po’ più sobrio: ingenti tagli al settore delle armi, come il governo fa con i lavoratori, i pensionati e la povera gente.

L’odg è ancor più condivisibile se si integra, oltre alla necessità del taglio delle spese di armi e mezzi militari a favore del welfare, anche la necessità di rivedere il quadro complessivo delle spese militari prevedendo una razionalizzazione delle risorse e deviando parte di esse stanziate per armamenti alla formazione, addestramento e riqualificazione del personale del comparto e, anche, per il Servizio civile nazionale, dove i fondi sono precipitati dai circa 170 milioni del 2010 ai 68 del 2012. Il che significa che tanti ragazzi e tante ragazze, che potevano essere impegnati, anche nel nostro Comune, in lavori sociali utili al Paese con il Servizio civile nazionale, rimarranno a casa.

di Stefano Canti
Italia dei Valori Senigallia

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