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I Compagni di Jeneba tra progetti relizzati e traguardi futuri

Il resoconto dei primi mesi di attività in Sierra Leone

Compagni di Jeneba

Il 5 gennaio raccontavamo della missione di Max e Monica dei Compagni di Jeneba in Sierra Leone. Una missione partita con molte aspettative e progetti ambiziosi. Aspettative che sono state completamente superate dai fatti.Nel blog dell’associazione Max raccontava così, pochi giorni fa, i risultati della spedizione che lui e Monica avevano appena concluso. Kabò! (Ciao in Sierraleonese).

La missione 2011-2012 si è conclusa oltre le nostre aspettative: abbiamo sistemato 4 aule della scuola Kulafai di Goderich, rendendole nuovamente adatte all’insegnamento, rifacendone i pavimenti e ridipingendone le pareti; abbiamo distribuito materiale didattico ad oltre 1.000 studenti della Kulafai School e della REC School; abbiamo “adottato” 15 bambini di un asilo per poverissimi tra i poveri; abbiamo aperto il Jeneba’s Mates Healthcare and education Centre, il nostro Centro Polifunzionale, dove oltre 130 studenti potranno avere un posto per prepararsi agli esami e gli insegnanti potranno imparare l’uso del PC; abbiamo assunto un manager per il centro, si chiama Shabab O.S. Cole, ha 25 anni e studia economia in un college di Freetown.

Shabab ha il compito di gestire il Centro e insegnare l’uso del PC tutti i pomeriggi dalle 16,00 alle 20,00, dove si alterneranno gli insegnanti e gli alunni per prepararsi a superare il NPSE (National Primary School Exam), unica strada per accedere alle scuole secondarie. Il Centro sarà inoltre disponibile fino alle 24,00, quando ci sarà corrente nel villaggio, per tutti gli altri studenti; abbiamo gemellato oltre 1.200 bambini italiani con quelli della Sierra Leone e creato un ponte tra 60 insegnanti italiani e africani …e siamo solo all’inizio!

Tutti noi abbiamo il dovere morale di mantenere fede agli impegni presi nei confronti dei bambini di un paese che troppo spesso, come in tutta l’Africa, è stato illuso di potersi risollevare e riprendere a crescere grazie alle promesse di tanti avventurieri.

Tutti noi abbiamo il dovere morale di creare, in Italia, le condizioni affinché i nostri bambini non crescano nell’ignoranza dell’intolleranza e dell’odio razziale, ma sappiano cogliere nel diverso gli elementi di un arricchimento e di una vita libera e aperta alle sorprese che solo il confronto con il diverso può offrire.
Ebbene i fatti che Max raccontava in queste righe in poco meno di una settimana sono stati polverizzati da una risposta strepitosa da parte di tanti amici che non hanno mancato di offrire la loro solidarietà e il loro aiuto.

Tutti i 15 bambini che facevano parte del progetto di “adozione” hanno trovato un sostegno. Ma ora altri orizzonti si spalancano davanti ai compagni di Jeneba e per bimbi della Sierra Leone che devono essere tenuti lontani dalle malattie e dai cani randagi, quasi sempre malati e pronti a rubargli il cibo dalla bocca.
Il prossimo obbiettivo, visti i risultati lusinghieri raggiunti, riguardano programmi di sostegno per altri 50 bambini e aiuti logistici per fornitura di acqua corrente ed energia elettrica per gli edifici ristrutturati.

A fine Febbraio i Compagni di Jeneba presenteranno pubblicamente i loro progetti futuri in un incontro pubblico con la città di Senigallia. Il luogo e la data sono ancora da definire. Dei dettagli daremo conto con comunicati che trasmetteremo agli organi di informazione ma la cittadinanza, le istituzioni, gli organismi scolastici e la cosiddetta “società civile” sono già da ora invitati ad informarsi e a partecipare a questo incontro e alle iniziative presenti e future dei Compagni di Jeneba.

Nel segno della solidarietà, della multiculturalità e della tolleranza. C’è bisogno dell’aiuto anche minimo di tutti per fare in modo che questi bambini possano avere le stesse possibilità dei nostri ragazzi di avere un futuro di salute, di istruzione e di lavoro.

Dai racconti di Max e Monica abbiamo capito che l’Africa è un emozione che ti entra dentro l’anima, con la sua gente, i suoi luoghi e la sua dignità che troppe volte in occidente proviamo a calpestare in ogni modo con luoghi comuni e ignobili posizioni irrispettose della dignità umana e di ogni principio etico.
I Compagni di Jeneba sono tra noi.

Il percorso di ogni singolo euro che doniamo è tracciato nei minimi dettagli dai resoconti puntuali e circostanziati di Max Fanelli e Monica Olioso, i nostri inviati in Sierra Leone.
Non abbiamo più scuse per girarci dall’altra parte.
Aiutiamo i Compagni di Jeneba. Basta poco per regalare la felicità di una matita o di un bicchiere d’acqua ad un bimbo di Goderich.

Ricordiamo alcuni link utili per contribuire e seguire il progetto.

Per associarsi:
//www.compagnidijeneba.org/?page_id=81

Per fare una donazione attraverso Banca Etica:
//www.compagnidijeneba.org/?page_id=121

Contatti:
//www.compagnidijeneba.org/?page_id=103


Video riassuntivo sulla spedizione dei Compagni di Jeneba


da Associazione “I Compagni di Jeneba” ONLUS

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