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Senigallia – Pompei: il paragone Sgarbi l’ha fatto. Si, ma solo per i disastri

Il critico cita l'alluvione del 2011 di Senigallia dopo il premio di Legambiente per la prevenzione ambientale

Allagamento del marzo 2011 in zona Vallone a SenigalliaSenigallia come Pompei? Il paragone sembrerebbe non reggere se ci si riferisse all’importanza storico-culturale. Ma per il noto critico d’arte Vittorio Sgarbi il confronto regge eccome. Basta semplicemente riferirsi alla fragilità del territorio: una pioggia un po’ più intensa e l’acqua che arriva nelle case, nei magazzini, per le strade. Segno di un’Italia che d’improvviso deve fare i conti con le sue debolezze.

E’ comparso il 18 gennaio alla pagina 87 della rivista "Oggi" (rubrica: Sgarbi Quotidiani) un articolo in cui la città della spiaggia di velluto, la perla "dell’Adriatico mare" viene paragonata alla storica Pompei che ogni giorno vede un crollo sotto i colpi battenti della pioggia.

Senigallia. Proprio la Senigallia indicata da Legambiente (2010) come il punto riferimento nazionale per la prevenzione del rischio idrogeologico. E allora ecco che proprio Sgarbi, in nome di un realismo pragmatico che vuole difendere il patrimonio ambientale e storico italiano, viene involontariamente in aiuto del Comitato Misa di Senigallia, offrendo ai residenti del Vallone, gli alluvionati "de nojaltri", l’assist per portare di nuovo a conoscenza di quanti se ne fossero dimenticati che i problemi idrogeologici stanno dietro l’angolo. Anzi dietro un paio di fossi: il fosso Baviera e quello del Sambuco che nel marzo 2011 hanno ceduto di fronte al carico di acqua raccolta in un paio di giorni di pioggia.

Una debolezza, quella senigalliese, che il comitato Misa aveva segnalato più volte e che Sgarbi sottolinea come venga occultata quando si tratta di non far perdere la faccia a qualcuno, mentre venga esaltata da una "certa retorica giornalistica di grande effetto e di minimo sforzo cerebrale", quella dei disastri annunciati.

In aggiunta a quanto affermato da Sgarbi, arrivano le parole di Stefano Mencarelli, membro del Comitato Misa e alluvionato del marzo 2011:
"Ci voleva Sgarbi per smuovere le acque chete che hanno e continuano ad accerchiare tutte le iniziative e le proposte che vengono promosse per intervenire concretamente al fine di risolvere i problemi ormai noti a tutti. Unico neo nell’esposizione di Sgarbi è il fatto che prima dell’alluvione di marzo 2011, Senigallia è stata di nuovo premiata da Legambiente come uno degli unici tre comuni d’Italia che si sono distinti in prevenzione delocalizzazione e manutenzione per prevenire alluvioni".

di Carlo Leone

Carlo Leone
Pubblicato Lunedì 16 gennaio, 2012 
alle ore 18:19
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Commenti
Solo un commento
Alberto Diambra 2012-01-17 12:00:36
Disastrosa la zona PEEP MISA
Il comitato spontaneo "zona PEEP MISA" ha richiesto l'intervento a tutte le autorità preposte a tutela del territorio e delle persone e forse sono troppe,per tutelare la zona che appena il livello del Misa si alza le abitazioni sono invase minimo da 50 cm d'acqua ,dopo la trasformazione del territorio per poter edificare e oltretutto senza applicare le prescrizioni contenute nel D.P.Regionale.A quando Sig Sindaco vorrà intervenire????
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