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Musica a Senigallia e dintorni: l’"Istante" di Marco Raffaeli

Intervista ai "The Hazzard Safary Band" tra presente e speranze future, con la voce di Luca Ward

Netservice - Editoria on-line

Copertina del disco "Istante" de "The Hazzard Safary Band"Lui si chiama Marco Raffaeli, il progetto musicale messo in piedi ha un nome complicato, "The Hazzard Safary Band", e il primo disco, appena uscito, si intitola "Istante" e si avvale della prestigiosa collaborazione di Luca Ward. Un disco – di matrice pop rock – che strizza l’occhio non poco alla tradizione della musica italiana leggera raccogliendo il testimone dei vari Raf, Fabi, Baglioni o del primo Carboni.

La band oltre che dal "padre fondatore" Marco Raffaeli, autore, compositore e voce del progetto musicale, è costituita da Roberto Cerioni (tastiere), Giacomo Lanari (chitarre), Edoardo Sdruccioli (basso) ed Emanuele Landi (batteria).

Ecco il resoconto della "chiacchierata" con l’ideatore di tutto il progetto musicale, Marco Raffaeli.

Partiamo dall’inizio: quando hai capito che la musica sarebbe stata parte integrante della tua vita? E’ riconducibile ad un momento preciso?

Marco RaffaeliNon ti so dire la data, ma sicuro ho bene in mente il momento in cui ho avuto la folgorazione: avevo 7 anni, me ne stavo davanti alla Tv con mio babbo. Alla televisione trasmettevano "Bravo Bravissimo": il programma ruotava intorno all’esibizione di alcuni giovani talenti in varie discipline come canto e pianoforte… mio padre mi disse "Non ti piacerebbe provare anche te a suonare qualcosa?" Io senza pensarci troppo ho detto "Si", e da lì ho iniziato a studiare privatamente piano per 4 anni. Vedendo che per me la musica non era "una cotta passeggera" ma un vero e proprio amore, ho proseguito i miei studi al conservatorio… fino ad arrivare ad oggi.

Il primo disco "Istante" è solo l’ultimo capitolo della tua storia musicale; storia che è passata anche per la cover band di Ligabue "I Radiofreccia". Cosa ti è rimasto di questa esperienza?

Anche in questo caso c’è una data e un luogo: 10 settembre 2005, zona aereoporto di Reggio Emilia, meglio conosciuto come Campovolo. Ligabue per celebrare i suoi 15 anni di attività organizzò un mega concerto con 4 palchi a cui accorsero più di 180 mila persone. Dopo quel concerto io, assieme ad altri miei amici abbiamo preso la decisione di fondare "I Radiofreccia". Ai tempi eravamo la terza band cover di Ligabue di tutta Italia e abbiamo all’attivo più di cento concerti live. Un progetto musicale per me entusiasmante che continuo a portare nel cuore.

Veniamo al presente, che si chiama "The Hazzard Safary Band"

"The Hazzard Safary Band"Esatto, "Hazzard" come azzardo; perchè la musica è sempre e comunque una scommessa, un azzardo appunto. Safary perchè il mondo musicale odierno è un po’ una giungla… affascinante ma anche pericolosa! E poi la parola "Safary" sta ad indicare che anche io e gli altri membri della band siamo un po’ "animali": non a caso all’interno del cd sono inclusi dei progetti grafici che rappresentano degli animali che consideriamo i nostri "avatar".

Cosa ti è rimasto dell’esperienza di registrazione in studio?

Soddisfazione immensa, emozione ancora di più! Abbiamo iniziato la registrazione del disco il 2 agosto 2010, data del mio 21° compleanno: non potevo ricevere regalo più bello. Lo studio di registrazione è il Press-play e si trova a Cerreto D’Esi. Avevamo preventivato 2-3 settimane di registrazione, ci abbiamo messo più di un anno… ma ne è valsa la pena.

Entriamo un po’ più nello specifico del CD "Istante"

Inutile dire che sono piuttosto orgoglioso del mio lavoro anche perchè so quanta fatica e passione c’è dietro. Il disco oscilla tra il pop e il rock, le tematiche che affronto nelle 12 tracce che lo costituiscono sono incentrate prevalentemente sui sentimenti e sull’amore… vedi pezzi come "La mia musa ispiratrice", "La principessa del mio cuore" o anche "Una neve pazza"; "Quando inizia una vita" parla della miracolo della nascita appunto… mentre "Loving Rain" è l’unico pezzo in inglese e probabilmente anche il brano più complesso di tutto il disco. A "Quella Notte" ha collaborato anche Gabriele Buschi (sax), il mio primo maestro di musica, mentre il sax di Federico Zoppi ha riempito le altre tracce. "Tramonto" è una poesia invece scritta da me ma interpretata dal doppiatore di fama internazionale Luca Ward…

Come è nata la collaborazione con Luca Ward, voce famosissima di attori del calibro di Russell Crowe, Samuel L.Jackson o Keanu Reeves?

Luca WardUn po’ per gioco… avevo scritto questa poesia che all’inizio avevo provato ad interpretare io stesso. Siccome i risultati non sono stati quelli sperati ho pensato di rivolgermi ad un professionista. Avevo preso in considerazione diverse persone competenti della zona ma il desiderio di rivolgermi ad un personaggio del calibro di Luca Ward ce l’ho sempre avuto… mia madre mi ha suggerito "Se ti devi affogare, fallo in mare!" che è un modo pittoresco per dire che bisogna puntare sempre al massimo… e così è iniziata la ricerca sul web dei contatti di Ward; una volta trovato l’ho contattato e non solo si è reso disponibile ma si è prestato a titolo completamente gratuito… insomma oltre che un grande artista, anche una grande persona.

Sei tra i finalisti di "Italia Music Awards"… una bella avventura anche questa?

Premetto che fino ad ora non avevo partecipato ad alcun tipo di concorso, mi è capitato un po’ per caso di partecipare a questa manifestazione. Sono stato contattato tramite Facebook da una delle organizzatrici che aveva ascoltato "La mia musa ispiratrice" e da lì… è cominciato tutto. Le finali saranno a Roma questa primavera: non nego di essere emozionato e curioso, staremo a vedere!

Tastiamo il polso della musica italiana in generale: come ti sembra il panorama nostrano?

Marco RaffaeliSiamo in un periodo un po’ stagnante: mancano i soldi, per cui non si investe quasi nulla e si cerca di andare sul sicuro adattandosi il più possibile a quello che il pubblico vuole. Per le etichette e la distribuzione la situazione è ancora più grigia: mancando fondi il mercato del disco è al ribasso e l’avvento della musica libera sul web certamente non aiuta. Dal canto mio, sono abbastanza "vecchio stampo", ovvero un fan dei cd originali: il mio contributo alla musica è cercare di non favorire mai la pirateria.

Chiudiamo con la classica "progetti futuri"…

Partiamo dal fatto che spero vivamente che "Istante" sia un punto di partenza e non uno di arrivo, vogliamo farci conoscere il più possibile. Intanto sono già in cantiere una ventina di nuove tracce che andranno a comporre il nuovo disco… insomma tanti semi piantati… speriamo di raccoglierne i frutti.

di Lorenzo Ceccarelli

Lorenzo Ceccarelli
Pubblicato Giovedì 5 gennaio, 2012 
alle ore 8:41
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