Accuse sull’amianto: Cgil, Cisl e Uil di Senigallia replicano a Montanari
I segretari firmano una nota stampa congiunta: "Dichiarazioni pesanti che non fanno onore all'Ala"
Dopo la notizia del maxi risarcimento cui ha portato il lavoro svolto dall’Associazione Lotta all’Amianto per ex dipendenti ed eredi dei lavoratori Sacelit Italcementi di Senigallia, i sindacati chiamati in causa da Carlo Montanari hanno emesso una nota stampa di replica alle affermazioni che i segretari cittadini El Hasani (Cgil), Andreolini (Cisl) e Di Marcelli (Uil) reputano "imprecise", "a cavallo tra voglia di protagonismo e senso di rivalsa".
"Abbiamo letto sulla stampa locale le dichiarazioni, alcune virgolettate, del presidente dell’ALA in merito alla dolorosa vicenda dei lavoratori ex dipendenti della Sacelit. La nostra volontà sarebbe quella di non replicare per evitare di innescare polemiche sterili e soprattutto non è nostra intenzione né abitudine di cercare gratitudine e ringraziamenti per il lavoro che quotidianamente svolgiamo, tuttavia le affermazioni comparse sui giornali ci costringono a fare chiarezza.
CGIL, CISL E UIL hanno sempre riconosciuto e riconoscono all’ALA di aver contribuito, con il suo impegno quotidiano, a tenere alta l’attenzione sui rischi dell’esposizione all’amianto ma per ciò che concerne la vicenda Sacelit abbiamo letto purtroppo diverse imprecisioni. In tutta questa vicenda il Sindacato ha e sta svolgendo un ruolo centrale. In primo luogo lo ha svolto in fabbrica, tra tante difficoltà ivi comprese quelle create da alcuni dipendenti scettici di cui potremmo fare nome e cognome, facendosi promotore di furiose battaglie sindacali per il miglioramento dell’ambiente di lavoro.
In secondo luogo la nostra preoccupazione era quella di dare una riposta alla salute degli ex dipendenti, al punto che CGIL, CISL e UIL hanno sottoscritto, con la Zona Territoriale ASUR di Senigallia, un accordo per effettuare una permanente sorveglianza sanitaria apposita per gli ex dipendenti allo scopo di prevenire eventuali malattie legate all’esposizione.
Va precisato inoltre che senza l’attività dei propri Patronati, (enti della quale l’ALA non dispone) che hanno promosso e difeso, nei confronti dell’INAIL, l’attribuzione dei punteggi di invalidità indispensabili per qualsiasi pratica risarcitoria non sarebbe stata possibile.
Infine và ricordato che il primo accordo risarcitorio è stato promosso e ratificato proprio dalle Organizzazioni Sindacali e grazie a quell’accordo l’ALA si è inserita per portare avanti la sua attività che è esclusivamente di natura risarcitoria.
Non capiamo dunque le motivazione di tali dichiarazioni che in alcuni tratti sono anche di natura accusatoria se non che quella di una sensazione percepita a cavallo tra voglia di protagonismo e senso di rivalsa, che non fanno onore ad una Associazione nobile della quale apprezziamo gli scopi ed alla quale continuiamo ad offrire collaborazione in termini di ricorsi verso l’INAIL anche a chi si è rivolto all’ALA.
CGIL, CISL e UIL di Zona dunque rigettano le pesanti dichiarazioni lette e confermano ancora una volta il loro impegno a portare avanti l’azione di tutela svolta fino ad ora senza necessità alcuna di trarne alcun vantaggio politico-sindacale".
da Cgil, Cisl e Uil
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