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Il parroco senigalliese Padre Giuliano Grassi tra Fede e Ping pong

Il sacerdote abbina al suo ruolo eclesiale quello di dirigente del Tennistavolo Senigallia

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Un commento

Enzo Pettinelli e Giuliano GrassPadre Giuliano Grassi, uno dei "quattro cuori" citati da Enzo Pettinelli del suo libro "La città del Ping-pong" (gli altri tre sono Filippo Dragotto, Nevio Ravini e Otello Montesi) nella vita di tutti i giorni è da molti anni parroco di San Martino in centro città.

Il sacerdote, appartenente all’Ordine dei Servi di Maria, nato in Ancona, pur avendo vissuto molto tempo a Senigallia ha avuto esperienze significative anche al di fuori della nostra città come a Budrio e Misano per non parlare di Roma. Nella capitale ha seguito per diversi anni la parrocchia di S.Maria in Via (l’organizzazione dei Servi di Maria divide il territorio in Province, con una parrocchia di ogni provincia che ricade sotto la giurisdizione di un’altra provincia. Ecco perché la centralissima parrocchia romana fa capo a Bologna, a cui risponde Padre Giuliano, e non a Roma) che copre i palazzi del potere politico.

E’ in questa veste che conobbe a Palazzo Chigi, in occasione della benedizione pasquale, Giulio Andreotti come pure altri politici famosi della Prima Repubblica. E mentre da un lato era il parroco "istituzionale" dall’altro svolgeva ogni giorno una encomiabile opera di aiuto e sostegno ai disadattati offrendo loro una doccia ed un pasto caldo.

Numerose sono le iniziative di successo che hanno avuto in Padre Giuliano un promotore lungimirante. Quarant’anni fa, con la città che si ingrandiva ed il centro storico che si svuotava di giovani e di famiglie, ebbe il coraggio di coprire un cortile interno del convento trasformandolo in palestra per il tennistavolo, dando la possibilità ad un Pettinelli trentenne e alla sua scuola di avere una sede stabile e scalare in pochi anni le classifiche nazionali con un gruppo di ragazzi. E in quegli anni ha promosso anche gli Scout di ASCI ed AGESCI continuando l’esperienza del fondatore don Gaudio e facendola prosperare nel tempo formando generazioni di dirigenti. Una esperienza oggi che conta più di 100 aderenti e che è una realtà significativa del panorama cittadino.

Motivato da nobili ideali, Padre Giuliano nel tempo ha fatto di tutto per difendere il patrimonio artistico di San Martino, non soltanto garantendo una eccellente conservazione ma riscoprendo preziosi manoscritti dimenticati nella polverosa biblioteca (ad esempio il cabreo del 1765), valorizzando opere pittoriche (a S.Martino è esposto il famosissimo San’Anna con il puttino del Guercino ed i Sette Santi Fondatori dell’Ordine dei Servi di Maria di Girolamo Donini da Correggio), facendo rivivere lo splendore dell’organo della chiesa (opera del famoso G.Callido), utilizzando giornalmente le grotte sotto il convento, dando il giusto risalto alle terracotte della sagrestia.

Tutto questo senza dimenticare i valori del sacerdozio a cui ha consacrato l’esistenza. Padre Giuliano infatti svolge il suo ministero con generosità d’animo e fede autentica. Da anni ha aperto le porte del convento all’accoglienza di immigrati di ogni credo superando le barrire della consuetudine e dei luoghi comuni. Come frate, Padre Giuliano ha fatto voto di povertà e di suo non possiede nulla se non una straordinaria energia e carica umana che riversa ogni giorno nelle attività pastorali, senza fanfare ma con grande carità.

L’ultima impresa che lo vede protagonista è il restauro dell’altare di Sant’Anna nella navata laterale destra della chiesa. L’altare, di pregevole fattura, mostra i segni del tempo e necessita di un intervento restauratore. Padre Giuliano ha scritto mesi fa alla Soprindentenza delle Marche senza ottenere risposte. Ma Padre Giuliano non è tipo da scoraggiarsi difronte alle lentezze della burocrazia e di sicuro quell’altare, ricco di storia e soggetto a vincolo artistico, ritornerà agli antichi splendori nonostante l’inerzia altrui.

Il Tennistavolo Senigallia, che in Padre Giuliano Grassi ha un appassionato dirigente da tantissimi anni, gli invia un affettuoso saluto per le feste natalizie augurandogli di festeggiare l’anno prossimo il genetliaco degli ottant’anni con il restauro dell’altare di Sant’Anna.

da Tennistavolo Senigallia

Tennis Tavolo Senigallia
Pubblicato Martedì 27 dicembre, 2011 
alle ore 8:34
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Commenti
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marianna 2011-12-27 13:14:02
noi 40 anni fà lo chiamavamo padre curato.
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