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Fiamma Tricolore sulle pensioni minime: "Troppi poveri a Senigallia"

L'augurio di De Amicis: recuperare il senso sociale del vivere stando vicini ad anziani e persone sole

Nuovi poveri anche a SenigalliaL’ultimo rapporto della Caritas e il declassamento agli ultimi posti italiani della Provincia di Ancona evidenziano con certezza, una povertà che sta avanzando rapidamente. Eppure negli ultimi vent’anni ci avevano assicurato che il liberismo assoluto, la privatizzazione della vita e l’aziendalizzazione delle comunità, erano il sistema migliore apparso nella storia, la liberazione definitiva e insuperabile, quella di cui non si può pensare nulla di più grande.

Invece, è una ricetta ideologica che sta naufragando in sotto-guerre senza fine, sangue versato con pretesti e menzogne, avvelenamenti di popoli, truffe colossali, arricchimenti scandalosi di pochi e la miseria immedicabile dei più: ha tradito tutte le sue promesse di pace, prosperità diffusa, «democrazia» e felicità consumista.

Sicchè, visto che è Natale, concediamoci una speranza: che cominci una purificazione. Che la crisi aumenti la carità verso i poveri tra noi, e che si sia capaci, proprio nel momento in cui diventiamo noi stessi più poveri, di dare ai poverissimi che sono tra noi in gran numero, e che trascuriamo troppo.

Noi del Movimento Sociale lo sappiamo, non  è facile, perché gli ultimi decenni sono stati una pedagogia dell’irresponsabilità, una promozione dell’egoismo senza scrupoli, un insegnamento assillante della libertà nel senso del nichilismo, una liberazione dall’oppressione della fede, ossia del sapere che non vivo per me solo, ma per uno scopo e un servizio.

L’altro giorno, nel consueto saluto a tutti gli altri camerati della sezione, mi trovavo non lontano dalla Caritas di Senigallia. Il sole è ancora alto benché gelido, ma due signori anziani, soli, sono già lì. Dico signori perché sono dignitosamente vestiti, ma forse temo non hanno mangiato a mezzogiorno. O forse in casa, nella loro solitudine di vedovi, fa freddo più che fuori. Sono due di quelli che la Chiesa del Seicento chiamava «i poveri vergognosi», i poveri che si vergognano a chiedere, che non hanno l’abitudine di mendicare. Gente che lavora o ha lavorato una vita, che ha dignità; e la Chiesa li andava a cercare, sapendo che non si sarebbero fatti avanti da soli.

Ce ne sono a centinaia tra noi di pensionati minimi: 500 euro al mese, e a Senigallia, pagate le tasse comunali, provinciali, regionali, nazionali e le bollette cosa rimane da spendere? Ed allora come la Chiesa del Seicento, se conosciamo degli anziani che vivono soli o nei prossimi giorni rimarrano soli, invitiamoli a trascorrere qualche ora insieme. Ci ricambieranno con saggezza, ricchezze interiori ed esperienza coltivate durante la vita. Non dobbiamo vergognarci di chiamarli e di ospitarli.
Con l’occasione, la sezione di Senigallia del Movimento Sociale Fiamma Tricolore augura Buon Natale a tutti.


da Movimento Sociale Fiamma Tricolore
Sezione di Senigallia

MSFT Senigallia
Pubblicato Mercoledì 21 dicembre, 2011 
alle ore 9:13
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Commenti
Solo un commento
enrico dignani 2011-12-23 15:50:40
il sociale generoso
ecco quello che non preoccupa la generosa sinistra.Il sociale che non in grado di badare a se stesso è noiso e incapace di suicidio, muore piano piano ed in silenzio,quindi il problema non c'è.
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