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Tassa di soggiorno a Senigallia, albergatori sul piede di guerra

L'istituzione dell'imposta significherebbe una minore competitività, minori presenze, minore occupazione

Spiaggia di velluto d’estateL’Associazione Alberghi e Turismo Senigallia e Confcommercio – Imprese per l’Italia sono preoccupati per il futuro del Turismo e di tutta l’economia cittadina. Tassa di soggiorno = meno competitività, meno presenze, meno imprese turistiche, meno indotto, meno occupazione, meno introiti fiscali: quali sono i vantaggi a carico della città?

Competitività dell’offerta per un soggiorno di vacanza o di svago. Qui si gioca il futuro di una Città come Senigallia, che pone gran parte delle proprie speranze occupazionali in un settore, il Turismo, che oggi rappresenta una delle poche possibilità di futuro per i nostri giovani e che – a detta di tutti – potrebbe affermarsi ancora di più di quanto non lo sia oggi come il vero volano di sviluppo di una intera economia di territorio.

La Competitività, appunto. Il grande sforzo dell’intero settore turistico ricettivo degli ultimi dieci anni è stato incentrato ad offrire un soggiorno ad un eccellente rapporto qualità / prezzo.
In questo tempo, ogni operatore, ovviamente, ha sempre agito secondo strategie personali, operando principalmente sull’effetto trainante o del fattore prezzo, con offerta di costi molto contenuti, perfino esigui, o sul fattore della qualità dei servizi e della completezza dell’offerta con parametri molto elevati, addirittura eccelsi (in relazione alla categoria rappresentata) ma sempre mantenendo una offerta dal rapporto finale tra qualità e prezzo di eccezionale vantaggio per la clientela.
 
Questa strategia, insieme ad altri fattori di crescita complessiva dell’offerta, ha determinato, in gravi tempi di crisi come quelli che stiamo vivendo, durante i quali, inoltre, molti nuovi mercati a basso prezzo si sono affacciati sugli scenari, una tenuta complessiva del settore che, faticosamente, puntando a far crescere il numero delle presenze a fronte della scarsa marginalità della singola tariffa, sta cercando di uscire da un tunnel infinito per riprogettare un futuro di speranze. Speranze che parlino soprattutto di ambiente, di qualità dell’offerta, di equità, di  collaborazione con gli operatori degli altri settori economici e soprattutto con le Istituzioni pubbliche per far crescere un territorio e raggiungere un benessere diffuso.

Con l’ipotizzata tassa di soggiorno, così come proposta, non si va nella direzione auspicata. Non si va nella direzione della competitività della nostra offerta, perché i costi complessivi che dovremmo chiedere di sostenere ai nostri turisti che pernotteranno a Senigallia subirebbero perentori aumenti percentuali (dal 5% al 8%) mediamente pari a quelli complessivi degli ultimi 6 anni.
Questi aumenti proposti alla nostra attuale clientela, formata soprattutto da famiglie italiane, dal reddito medio – basso, che avranno già subìto nel 2012 la scure dei sacrifici nazionali, comporteranno durante il prossimo anno una ingente perdita di presenze turistiche.
L’entità di tale perdita potrebbe addirittura raggiungere numeri catastrofici se, come sembra, molte località dell’Adriatico, comprese alcune importanti località turistiche marchigiane – dirette concorrenti, si defileranno da questa ottica di tassazione penalizzando ulteriormente le attività ricettive di quei Comuni che, invece, applicheranno la tassa sul turista.

Con meno presenze turistiche, perderemo molte imprese ricettive, l’indotto procurato dal turismo non verrà più alimentato, si perderà ovunque occupazione, la nostra Città diventerà più povera nel suo complesso. Anche gli introiti fiscali dei bilanci comunali dei prossimi anni ne subiranno considerevoli flessioni, quegli stessi introiti per cui oggi viene richiesta l’applicazione della Tassa….e allora quali sono i vantaggi?
Siamo pronti a discuterne.


da Marco Manfredi,
presidente Cooperativa Alberghi e Turismo Senigallia
e da Alessandro Memè,
Vicepresidente Associazione Alberghi e Turismo Senigallia

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Lunedì 19 dicembre, 2011 
alle ore 18:16
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Commenti
Ci sono 3 commenti
Paolo 2011-12-20 07:08:44
Eh no, così non va!
Il comune (cioè la cittadinanza tutta) pensa alla pulizia degli arenili, ai fuochi, a contribuire per le manifestazioni, ecc. ecc. che portano utili esclusivamente agli albergatori, ma quando c'è da pagare o spendere qualcosa ....
Marco 2011-12-20 15:04:59
Il Turismo (ed i benefici che apporta ) è di tutti...
Se veramente il turismo portasse beneficio solo agli albergatori sarebbe corretto pretendere che gli stessi si facessero carico di pagare pulizia degli arenili, fuochi e manifestazioni, ecc.
Una nota stampa del Centro per l'Impiego di qualche giorno fa riportava che a Senigallia dal 01.01.11 al 30.08.11 sono stati assunti per contratti a tempo indeterminato, determinato o stagionale (a cui è riconosciuta l'indennità di disoccupazione durante il periodo invernale) circa 12.000 addetti con il contratto Turismo (settore ricettivo, pubblici esercizi, stabilimenti balneari). A questi vanno aggiunti gli addetti titolari. Se consideriamo i settori connessi e contigui (Commercio e servizi, Artigianato e parte dell'Agricoltura con i prodotti tipici) ci rendiamo conto che Senigallia vive essenzialmente di Turismo e che tutti o quasi ne beneficiano direttamente o indirettamente.
Il Comune a sostegno di questo fondamentale settore affronta spese in maniera molto oculata e attenta. Ora, non crede Paolo che sia una pretesa assurda chiedere a 70 albergatori di sostenerne tutte le spese?? Probabilmente fuggirebbero a gambe levate....
Forse, credo io, per far crescere il turismo abbiamo bisogno anche di loro...
Piero 2011-12-20 17:08:14
Turismo
Senigallia, come gran parte dell'Italia, ha una risorsa principale che è il turismo. Le Amministrazioni sia locali che centrali spingono nelle altre attività come industria meccanica, del legno, ecc.. queste attività che troppo spesso sperperano contributi statali ed europei senza risultati (vedere FIAT e non solo!!) hanno un costo per i cittadini troppo alto. Purtroppo i nostri ben pagati amministratori non hanno ancora capito che il nostro petrolio è il TURISMO: ci vengono da tutto il mondo a godere delle nostre ricchezze storiche e naturali; abbiamo un ambiente invidiato da tutto il mondo, la nostra storia millenaria ha lasciato delle testimonianze che nessun paese ha, ma nessuno ne tiene conto: solo investendo una buona fetta delle risorse assegnate alle altre attività "improduttive" si risolverebbe il problema della disoccupazione e potremmo essere uno dei paesi più ricchi. Ma non ci credono!!! Il turismo trascinerebbe ogni attività piccola o grande: dal commercio, alla ristorazione, all'agricoltura con le nostre tipicità, alla nautica, oltre naturalmente all'alberghiero; ogni città anche piccola che sia ha le sue risorse sia storiche che ambientali: investendo e pubblicizzando queste nostre ricchezze i bilanci delle amministrazioni sia locali che Nazionale - perennemente in profondo rosso - sicuramente saranno meno rosse. Quindi un appello: nella nostra Italia puntato tutto sul turismo lasciate perdere le attività che ci hanno pelato l'Italia fino ad oggi senza alcun risultato: tanto comunque, ora che debbono camminare da sole, si spostano sicuramente all'estero. Meditate gente, meditate!!!
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