Meno affari e meno presenze per gli ambulanti del mercato di Senigallia
Dalle bancarelle voci concordi: "Servirebbe un mercato straordinario al mese. La crisi si sente"
Mercato straordinario, domenica 18 dicembre a Senigallia, richiesto dagli ambulanti del mercato del Giovedì e concesso dall’Amministrazione. Arriviamo in Piazza Simoncelli, un tempo zona nevralgica del commercio senigalliese assieme al Foro Annonario. Piazza Simoncelli è sede da decenni di uno storico mercato che si svolge tutti i giorni nella centralissima Piazza a un passo da Corso 2 Giugno.
Un tempo i commerci erano fiorenti ma da alcuni anni gli ambulanti della Piazza hanno subito oltre alla crisi di questi ultimi mesi, anche il progressivo spopolamento del Centro Storico cittadino che è stato lento ma inesorabile.
"Ormai in piazza non viene più nessuno. E il mercato è praticamente morto. La concorrenza dei Centri Commerciali e la crisi non ci lasciano scampo" esordiscono in coro gli esercenti.
"Questo mercato è nato per contrastare il raddoppio secco della tassa di occupazione del suolo pubblico che l’Amministrazione ci ha imposto per fronteggiare in qualche modo il taglio dei trasferimenti agli enti locali da parte dello Stato centrale, ma poi ci hanno fatto pagare 15 euro per ogni domenica di apertura. Inoltre quest’iniziativa era da pubblicizzare di più. Molti non erano a conoscenza di queste aperture domenicali e questo ci ha di certo nuociuto." Tra gli ambulanti c’è molto scoramento per la situazione generale.
"Siamo qui perché non abbiamo alternative. Per molti di noi questa è l’unica fonte di sostentamento familiare, abbiamo subito un calo delle entrate che varia da bancarella a bancarella dal 20 al 50%. La situazione è gravissima e queste domeniche di apertura sulle quali facevamo molto affidamento sono state un totale insuccesso come del resto il Natale in generale. Dopo un estate difficile e un autunno sulla stessa linea molti di noi speravano nel Natale per cercare di risalire un po’ la china, ma Dicembre è andato molto peggio che gli altri mesi. Girano voci che vogliono pedonalizzare la Piazza e togliere parcheggi. Ci porteranno in Via Carducci dicono, dove ci sono buone prospettive grazie all’edificazione dell’Area Sacelit e dell’ex Arena Italia, ma tutto questo avverrà tra tre anni, e tra tre anni nessuno di noi farà ancora questo mestiere se continua così."
Proseguiamo il nostro giro tra le bancarelle e iniziamo a percorrere i Portici Ercolani, altro passaggio obbligato per i visitatori e gli acquirenti del mercato settimanale.
Anche qui mancano molte bancarelle e non c’è la ressa non solo dei mercati natalizi degli anni precedenti, ma neanche di un normale giovedì.
Incontriamo Daniele Franceschini, che ha proseguito la tradizione di famiglia rilevando l’azienda ambulante del padre Euro che da quasi 40 anni commercia calze, pigiami e biancheria intima il giovedì sotto i Portici e il resto della settimana in molti mercati della provincia.
Daniele è uno dei pochi giovani ambulanti di nazionalità italiana che ha intrapreso questo lavoro duro e difficile.
I ragazzi italiani sotto i trent’anni che intraprendono questo mestiere sono veramente pochissimi. Daniele è uno di questi e ci dice: "Vorrei ringraziare l’amministrazione che ci ha concesso la possibilità di aprire in queste tre domeniche e la Confcommercio che, nella persona di Riccardo Pasquini, ci ha sostenuto fin dall’inizio.
Sicuramente la cosa andava pubblicizzata in un modo più incisivo, ma qui sotto i Portici l’afflusso è stato buono. Francamente ci aspettavamo di più ma questa crisi e questo calo dei consumi generalizzato non ci poteva lasciare indenni. Per quanto mi riguarda posso però affermare che nonostante il momento difficile noi abbiamo retto abbastanza bene.
Sono contento comunque non solo per la parte commerciale, ma anche perché aprendo abbiamo dato un servizio a chi per questioni di lavoro non è in grado di venirci a trovare nel mercato del giovedì. Molte persone ci hanno ringraziato per questo. Io spero che le domeniche di apertura abbiano giovato anche ai negozianti del centro coi quali dobbiamo obbligatoriamente lavorare in collaborazione e in sinergia.
Comunque ho notato che non c’è stata nemmeno una diluizione dei profitti tra il giovedì e la domenica. La clientela del giovedì è diversa da quella della domenica e quindi il lavoro del giovedì non viene, a mio avviso, intaccato dal lavoro domenicale. L’iniziativa è da ripetere e noi ambulanti tutti auspichiamo che una domenica di apertura sia prevista in modo sistematico la seconda domenica di ogni mese per un totale di 12 domeniche di mercato."
Salutiamo Daniele e ci dirigiamo verso quello che è da sempre il vero cuore pulsante del mercato del giovedì: Piazza del Duomo. Anche qui l’afflusso non è quello dei tempi d’oro.
Negli anni Ottanta e Novanta camminare tra i banchi di Piazza Duomo nei mercati pre-natalizi era davvero un’impresa. Gente da ogni parte veniva a fare acquisti nei banchi della Piazza e dalle sette del mattino alle due del pomeriggio non c’erano pause.
Con l’avvento dell’Euro c’era stata una flessione ma quest’anno si tratta di vero e proprio crollo. Anche qui ci sono larghi spazi vuoti, forse anche perché ci sono in concomitanza altri mercati come Pesaro.
Stefano Bacciaglia, commerciante di biancheria intima di Fano ci dice pressappoco le stesse cose che ci dicono gli altri. "C’è un calo vistoso e le domeniche di un tempo sono un vago ricordo. Abbiamo subito un calo di almeno il 20%"
Giovanni Pieroni e Rita Silvestrini e il loro dirimpettaio Stefano Bernardini che trattano rispettivamente calze e abbigliamento di stock ci dicono all’unisono che dopo un ottimo giovedì 8 dicembre c’è stato un calo già alla domenica successiva che si è ripetuto giovedì 15 e in misura più marcata nella giornata di oggi.
Secondo loro la diluizione degli incassi su più mercati è invece un’evidenza.
Anche loro lamentano la mancanza di un’adeguata pubblicizzazione dei mercati straordinari. Anche loro sperano però che nel 2012 ci sia l’istituzione dell’apertura straordinaria ogni seconda domenica di ogni mese.
Giovanni ci dice che nel mese di Dicembre non c’è stato un calo nei numeri rispetto al 2010 ma c’è da dire che nel 2010 si erano perse moltissime giornate di lavoro a causa delle grandi nevicate di dicembre, quindi il calo al netto degli eventi metereologici è evidente.
La crisi che ha colpito tutto il commercio e l’industria quindi, non ha risparmiato nemmeno il mercato ambulante nonostante tra questi banchi si possano trovare prezzi contenuti e buona qualità.
Gli ambulanti, in definitiva, chiedono un maggior numero di giorni di apertura per poter fronteggiare il trend al ribasso delle vendite e una giusta considerazione da parte dell’amministrazione comunale con la quale sperano di iniziare un dialogo costruttivo e fruttuoso per ripensare i mercati degli anni a venire, sia a Senigallia che negli altri comuni della regione.
di Simone Tranquilli
Voglio sperare che il commento qui sopra sia farina del sacco di qualcuno dei miei tanti goliardici amici. Nel qual caso invito i goliardici amici a palesarsi, perchè sto riflettendo su cosa fare.
Prima di telefonare al mio avvocato però che con me di lavoro ne ha veramente poco, voglio puntualizzare alcune cose.
Che le mie poesie siano brutte è vero, lo penso anch'io. Tranne un paio che sono modeste le altre sono veramente brutte. Ma coi miei amici Leonardo Barucca e Andrea Scaloni ci divertiamo un sacco ad andare in giro a recitarle. E la gente quando le recitiamo ride pure.....peggio per loro.
Comunque con questa parte del commento posso anche a grandi linee concordare.
Andiamo oltre.
L'unica tessera che ho è quella della Coop, oltre a quella sanitaria che hanno tutti.
Se bastasse essere tesserati del Pd per avere in regalo un attività sul lungomare di Senigallia, prenderei non solo quella del Pd, ma anche quella del Pdl, dei Repubblicani e del Partito dei Pensionati.....
Quindi no, l'edicola non mi è stata regalata, ma ce l'ho in gestione da Elena e Roberto Masiero ai quali corrispondo un prezzo di locazione concordato tra noi.
Ho scritto Elena e Roberto ma avrei dovuto scrivere solo Elena perchè purtroppo Roberto, persona di una correttezza esemplare, che mi ha insegnato molte cose sia sul piano umano che professionale è venuto a mancare nel mese di Settembre per un brutto incidente con lo scooter in località Sant'Angelo, ma per me è ancora presente.
Questo commento quindi sia esso goliardico e quindi goliardicamente mal riuscito, sia esso serio e quindi riuscito ancor peggio, va a spargere il sale su una ferita ancora fresca con una asserzione che io e chi mi conosce sa benissimo essere diffamatoria per me e per le persone che hanno la proprietà dell'attività, ma chi non mi conosce può magari pensare che le cose scritte nel commento siano vere. Lo avrei gettato nel dimenticatoio questo commento senza alcun fondamento se non ci fosse stata di mezzo la morte di Roberto e il fango su quello che per lui è stato il lavoro di una vita. Vedremo come procedere di certo consulterò il mio avvocato. Non procederò in nessun modo qualora chi ha scritto questo commento si scusi scrivendo nome e cognome, perchè quello che mi ha dato sempre fastidio è la vigliaccheria degli anonimi che dietro l'anonimato scrivono di tutto.
Lo scritto anonimo è legittimo ed esiste da sempre, ma non può essere insultante e diffamatorio altrimenti diventa pura vigliaccheria.
Palesati al più presto caro IP 95.234.69.185 porgendo le tue scuse non a me ma alla famiglia Masiero.
Altrimenti ti ricordo che l'IP è facilmente rintracciabile e che questa è una querela che si vince facile anche con uno studente di giurisprudenza.
Chiaramente sollevo la Redazione di Senigallia Notizie - 60019.it che ha fatto solo da tramite da ogni responsabilità.
L'amico Piero parte da un ragionamento secondo me sbagliato ovvero colpevolizzare una categoria.
Puntare il dito contro gli ambulanti perchè vent'anni fa in assenza del Registratore di Cassa dichiaravano zero vuol dire non conoscere minimamente la questione. Se continuassi il discorso su questo binario potrei parlare dei dipendenti statali che timbrano il cartellino e vanno a fare spesa nei mercati dove gli ambulanti non pagano le tasse, o di quegli stessi dipendenti statali o pubblici o operai o commercianti che non si fanno fare la ricevuta dal dentista per risparmiare venti euro... Storie vecchie.
Il Registratore di cassa è stato messo se non ricordo male nel 1992 ovvero quasi 20 anni fa. In quello stesso anno Amato inventò la "minimum tax" e quindi una specie di studio di settore secondo cui c'era un reddito minimo dichiarabile sotto il quale non si poteva scendere. Gli ambulanti sono come tutti gli altri. C'è chi paga fino all'ultimo euro le tasse e chi non le paga affatto perchè non ha nulla da perdere. Credo che sacche di disonestà e onestà ci siano anche tra i dipendenti pubblici e privati e credo anche che generalizzare sia sempre sbagliato. Vorrei però timidamente ricordare che le due categorie da lui citate non sono esattamente sullo stesso piano. Ci sono dipendenti statali blindati da contratti inattaccabili che non vengono licenziati nemmeno se uccidono il loro capoufficio e loro colleghi di scrivania ultraprecari con contratti di tre mesi che guadagnano anche (e questa è la beffa delle beffe) il 20-30 per cento in meno. Concludo raccontando un aneddoto che mi riguarda. Ho fatto per 30 anni l'ambulante e ho smesso due anni fa perchè non volevo essere risucchiato dalla crisi che vedevo imminente. Un mio amico dipendente statale mi ha sempre additato come persona fortunata perchè "...lavori mezza giornata stai all'aria aperta (e che aria a gennaio e a luglio sopra l'asfalto) non paghi le tasse e guadagni un sacco di soldi..." a quest'amico ho sempre detto di andare dal notaio perchè gli avrei regalato e sottolineo regalato la mia licenza se in cambio mi avesse fatto assumere al suo posto dove lavora lui. Non si è mai fatto avanti. In compenso appena le cose per noi sono andate male, io sono rimasto a casa e mi sono dovuto dalla sera alla mattina inventare qualcos'altro....lui è a spasso da tre anni e mi ha detto che con i nuovi accordi arriverà a dieci anni tra cassa integrazione e mobilità.....e quindi basta con queste sterili guerre fra poveracci....
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