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Senigallia: la crisi economica e la manovra finanziaria: parlano Mariani e Pasquini

Dall'ex sindaco e dal presidente degli imprenditori il quadro del territorio e un'ipotesi di soluzione

Crisi economicaSenigallia è una sommatoria di fotografie diverse, composta da tante realtà sociali ed industriali che faticano a sopravvivere alla crisi economica in atto. E se il settore delle cooperative sociali tiene bene, quello industriale regge un po’ meno con le imprese costrette ogni mese a far quadrare i conti in maniera ’creativa’. Si salva solo chi punta sulla qualità e sull’innovazione e chi ha il coraggio di trasformarsi.

La crisi del settore delle cooperative non è sentita alla stessa maniera, ci spiega l’ex Sindaco di Senigallia Graziano Mariani da sempre nella cooperazione. Mentre le cooperative sociali, pur con tutti i tagli ai finanziamenti pubblici, riescono in qualche modo a tenere la ’botta’ anche perché comunque rivestono un ruolo di complementarietà dei servizi comunali (si veda l’housing sociale), i colleghi del settore delle cooperative industriali invece patiscono di più il momento difficoltà.

Il manifatturiero riesce a salvarsi solo grazie agli sbocchi esteri, per quelle realtà che vi hanno investito; l’edilizia è ferma, settore più in crisi fin dal 2008 e, tra l’altro, quello che traina verso il basso tutti gli altri; il metalmeccanico va male e si sentono ogni giorno notizie di aziende che chiudono e mettono in cassa integrazione gli operai; l’artigianato è troppo spesso collegato all’edilizia per cui anch’esso risente della stagnazione del settore; il commercio può in alcuni casi rappresentare un’ancora di salvezza anche per le aziende storiche in crisi, se solo si punta sui rami giusti e sull’estero dove ancora il Made in Italy tira bene.

Insomma una fotografia fatta di istantanee diverse – come dice Silvio Pasquini, Presidente degli imprenditori senigalliesi – che non manca di eccellenze, come Fiorini per la carta e il packaging o l’autocostruzione in campo pubblico. Tutti però devono far fronte a delle problematiche spesso più grandi di loro: ad esempio il problema della sottocapitalizzazione e la costrizione del credito concesso dalle banche.

Proprio questo punto rappresenta la caratteristica e la differenza fondamentale di questo momento da quello del 2008: prima era una crisi produttiva e a risentirne di più erano i poli come Fabriano e Jesi: da lì poi si è generata una crisi di liquidità in tutto il paese e quindi una sorta di spirale che risucchia verso il basso un po’ tutte le realtà. Per far fronte ai buchi si cerca ulteriore credito che le banche non concedono perché mancano le garanzie di produttività. E quando saltano i crediti, la situazione assomiglia al domino, dove chi non riesce a pagare, crea alcune difficoltà ad un secondo imprenditore che a sua volta le creerà per un terzo e così via.

Meccanismo cui nemmeno le realtà comunali possono porre rimedi in assoluto efficaci, per via sia dei conti pubblici in rosso (da tempo), sia dei tagli e dei blocchi ai finanziamenti che non permettono nemmeno di pagare le imprese che per i comuni hanno già svolto i lavori. Condizione che peggiora la situazione: a questo punto, infatti, mancano le garanzie e si ritorna a prima.

Un circolo vizioso insomma per cui servono risposte e rimedi non tanto dalla politica senigalliese, quanto da quella nazionale od europea: serve, secondo Mariani, una banca centrale europea, serve una manovra finanziaria che eviti l’evasione nel tentativo di risanare i conti pubblici, serve una patrimoniale che tocchi i grandi capitali in maniera incisiva, serve ridurre la tassazione a livello regionale e locale in modo da alleggerire il carico sugli imprenditori e sulle famiglie.
Serve che gli imprenditori puntino sulla qualità, sull’innovazione e sulla ricerca, cercando il coraggio di trasformarsi per fronteggiare la crisi e per ritornare a pensare e soprattutto investire sul lungo periodo. Cosa che potrebbe si passare per la riorganizzazione di alcune imprese, ma che potrebbe dare quello slancio e quel rilancio ora tanto desiderato.

di Carlo Leone

Carlo Leone
Pubblicato Venerdì 9 dicembre, 2011 
alle ore 8:19
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Commenti
Solo un commento
m@d 2011-12-09 10:43:02
chi va là
come se la passano quei 2?? era un po che nn si sentivano
ATTENZIONE!
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