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Senigallia, causa pilota contro le segnalazioni facili alla Banca d’Italia

Ditta segnalata ingiustamente alla centrale dei rischi chiede un risarcimento da 1 milione di euro

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Corrado Canafoglia - Mauro ColomboniSegnalata presso la Centrale dei rischi della Banca d’Italia come "sofferente nel credito" pur avendo un fatturato da 21 milioni di euro. E’ questa la vicenda accorsa alla So.Di.Co. srl, azienda di Senigallia che produce prodotti per la cosmesi e l’igiene del corpo. Una vicenda nata nel 2005 per un leasing da 25.000 € che ha prodotto nel 2010 difficoltà per l’accesso al credito proprio a causa di questa segnalazione.

Il fatto ci viene spiegato dall’avvocato Corrado Canafoglia: nel 2005 viene stipulato un contratto di leasing da parte della Sodico con la concessionaria Mariotti di Ancona per l’acquisto di un furgone Mercedes. Dei 25.000 euro ne vengono anticipati 8mila. Poi la concessionaria fallisce e il mezzo passa di proprietà alla Centro Leasing di Jesi che annulla il contratto in vigore.

Da qui la richiesta di restituzione dei soldi pagati per il mezzo mai arrivato.
Nel frattempo una nota banca ingloba nel suo gruppo l’agenzia jesina e nel 2010, giunge alla Sodico un decreto ingiuntivo per il pagamento immediato della restante somma. Decreto cui l’azienda senigalliese si è subito opposta e a cui ha fatto seguito appunto la segnalazione della Sodico alla centrale dei rischi della Banca d’Italia come sofferente nel credito pur avendo un notevole fatturato, oltre 90 dipendenti e contratti stipulati con grandi marchi della distribuzione.

La segnalazione è un provvedimento che blocca le operazioni finanziarie perchè le banche che consultano questa "lista nera" non si fidano più delle aziende inserite e quindi fermano il credito in attesa che la situazione di sofferenza economica venga risolta. Fatto che quindi crea diverse difficoltà alle aziende e per alcuni significa di fatto la cessazione dell’attività.

Il giudice Monteverde del Tribunale di Firenze, pur non avendo precedenti, nè provvedimenti o leggi che potessero supportare la Sodico, ha dato ragione all’azienda senigalliese per via del fatto che la segnalazione va avanzata solo dopo un regolare accertamento delle condizioni di insolvenza dell’azienda. non essendoci stata questa verifica, la segnalazione è da cancellarsi.

La vicenda ancora non si è conclusa, ma questo provvedimento disposto dal Tribunale di Firenze apre una nuova pagina sulle segnalazioni alla centrale dei rischi, finora avanzate con troppa facilità in molti casi. Se l’iter giudiziario non si fosse risolto a favore della ditta di Senigallia, ci sarebbero potute essere gravi conseguenze anche sul lato occupazionale perché le banche con cui l’azienda lavora da anni avrebbero potuto bloccare i finanziamenti.

Per questo, e per i danni d’immagine, la ditta ha chiesto un risarcimento di oltre 1 milione di euro.

di Carlo Leone

Carlo Leone
Pubblicato Martedì 6 dicembre, 2011 
alle ore 12:00
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