La Edra Ambiente, storica impresa di costruzioni e gestioni ambientali di Senigallia nata nel 1976, è in difficoltà. Deve approvare un nuovo piano industriale per favorire l’ingresso di nuovi soci entro la fine del 2011 ed evitare così un drastico ridimensionamento. E nella riorganizzazione sociale che avverrà, alcuni dipendenti potrebbero essere messi in cassa integrazione, se non addirittura in mobilità.

La crisi economica in atto nel settore dei lavori pubblici, mostra la sua forza anche nel senigalliese, dove una delle aziende storiche, nata come "Cooperativa Trasporti Senigallia Soc. Coop. a r.l." che da 45 anni lavora nel settore delle infrastrutture e non solo, è costretta a riorganizzarsi per far fronte ad una seria crisi di liquidità.

La storia della Edra Ambiente è strettamente legata all’evoluzione delle opere civili, edili ed abitative di Senigallia e dintorni: tra le commesse realizzate negli anni ci sono interventi di sbancamento, demolizione e trasporto; la bonifica da amianto all’ex area industriale Sacelit-Italcementi, la discarica di Corinaldo, quella di Sant’Angelo e la manutenzione del depuratore cittadino, la sistemazione idraulica dei fiumi Misa e Cesano.

Inoltre si è occupata delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria quali strade, fognature, acquedotti, gasdotti, impianti sportivi, verde attrezzato, impianti fotovoltaici alla Cesanella, in via Capanna, a Corinaldo, Arcevia, Ancona, Civitanova Marche, Pesaro, Urbino e in diverse altre regioni italiane.

Insomma un’azienda che per Senigallia e non solo ha significato e significa tuttora una varietà d’interventi notevole e che con il suo indotto e le sue partecipate (come la A.G.S. Adriatica Global Service s.r.l.) dà lavoro a circa 50 addetti, fra soci e dipendenti. Una realtà locale che ha conosciuto un periodo di straordinarie performance nel settore dei lavori pubblici, rappresentando per decenni un modello di professionalità e capacità organizzative.

Nella riorganizzazione aziendale che accompagnerà il nuovo piano industriale, potrebbe scattare la cassa integrazione per quasi il 30% degli addetti. Il tutto nell’ottica di favorire l’ingresso di nuovi soci che possano iniettare nuovi capitali e nuove commesse per far ripartire la cooperativa senigalliese. Già è stato manifestato l’interesse da parte di un grosso consorzio e da due gruppi di cooperative a livello nazionale.

Proprio la crisi economica che ha prodotto, oltre ad un calo del fatturato, anche una contrazione del credito alle imprese, è alla base della difficile situazione in cui si trova l’azienda. Situazione cui va aggiunto il fermo al pagamento, da parte di molti Enti pubblici, per i lavori effettuati a causa del Patto di Stabilità, come ricordato più volte dall’Amministrazione comunale senigalliese.

L’interesse manifestato da altri possibili futuri soci, tutti nel settore della cooperazione da anni, potrebbe essere visto come una nota positiva, fermo restando che ancora non si conosce il numero di eventuali cassa integrazioni od esuberi che potrebbero far seguito alla riorganizzazione aziendale.

di Carlo Leone