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Rottamare o formattare la Provincia? Il dibattito è aperto

E per l'Arvultùra è la settimana dell'affare immobiliare

Incontro tra i Presidenti delle Province di Ancona e Pesaro-UrbinoSettimana convulsa sul fronte politico – immobiliare. Gli occupanti dell’Arvultùra hanno ricevuto numerose proposte immobiliari fra reali e presunte, al punto che hanno chiesto una settimana per pensarci su. Si va dal Palarossini di Ancona all’Hotel Marche, passando per il Senbhotel e tutto il centro abitato di Scapezzano.

Le opzioni sono numerose, resta una sola certezza: la questione da politica, la contestata svendita dei beni pubblici per fare cassa, è diventata logistica. Troviamogli un buco e leviamoceli dalle palle, avrà pensato il Sindaco, che dobbiamo fare il Bilancio e, perché siamo virtuosi, lo dobbiamo fare entro Natale. Altrimenti come trasferimento fondi dallo Stato ci spetta una palata di carbone.

A proposito di trasferimenti dallo Stato: qualche giorno fa la Regione ha destinato a Senigallia quasi 800.000 Euro, fra i 90 milioni spalmati in tutto il territorio regionale. Sarebbe interessante sapere per cosa saranno utilizzati questi soldi, soprattutto per evitare che il Consigliere Paradisi scopra che sono stati destinati a coprire le spese di una fagiolata sotto i Portici.

Se la Regione tira la cinghia e divide il bottino, un’infinita tristezza viene dall’altro Ente territoriale che abbiamo: la Provincia. Martedì sera il PD cittadino ha organizzato un incontro pubblico con la Presidente della Provincia, Patrizia Casagrande. Il tema della serata era la riforma dell’Ente, in leggero ritardo sui tempi che ne vorrebbero l’abolizione. Ma fa nulla, la gran massa del PD senigalliese era presente ed eravamo in ventuno, ventidue se contiamo un ragazzo che si è affacciato per chiedere dove fosse il John Qubetti. Ottenuta la risposta si è dileguato, pensando di aver interrotto una terapia di gruppo per anziani soli.

La riforma dell’Ente Provincia è un tema complesso. Giustificare la mediazione politica nella manutenzione delle strade, dei fiumi o delle scuole superiori è sempre più arduo, equivale a chiedersi se una rotatoria sia di destra o di sinistra. O chiedersi se un fiume possa esondare in modo politicamente corretto, rispettando tutte le parti sociali e le istanze del territorio. O se il crollo del ponte a Corinaldo, al confine tra due Province, possa configurarsi come una sciagurata scelta politica piuttosto che come un problema tecnico ignorato per anni.

Da Presidente in carica, la Casagrande espone l’idea di riforma in modo cauto, senza abolirsi direttamente, ma partendo dal lato più sensibile: i costi della Politica. Fra indennità e compensi l’Ente Provincia costa pochissimo, sembra voler dire, quindi perché ci volete abrogare? Meno riuscita è la spiegazione su quanto sia utile avere un indirizzo politico per cambiare le finestre ad una scuola, ignorando le istanze dal territorio, portate sempre da un politico e accettando, senza pregiudiziali politiche, la relazione tecnica di un arido e qualunquista geometra senza ideali, ma capace di riconoscere uno spiffero quando lo sente.

Il pubblico del dibattito è silenzioso e assorto, forse pensa con nostalgia alla poltrona di casa e alla puntata persa di Tutti pazzi per amore, dove Paolo e Laura cercano disperatamente un posto tranquillo per mettere in cantiere un figlio, pressati dalle esigenze delle rispettive famiglie. E dove Cristina non è ancora riuscita a dire al padre che è rimasta incinta. Vicende familiari di scarso interesse, se messe a confronto con quello che succede nel PD in questi giorni, dopo la guerra per la Scuola di Pace e i rottamatori sempre più allo scoperto.

In realtà più che rottamatori dovremmo chiamarli formattatori, dato che li vedi solo su Facebook mentre te li aspetteresti, vivaci e propositivi, in un dibattito pubblico con gli stati maggiori del Partito. Partecipi all’incontro pensando di veder scorrere il sangue e rimani incastrato fra un militante che ha la tessera dalla Comune di Parigi e una giovanissima che ascolta perché dopo deve riferire al nonno com’è andata la serata. I formattatori evitano lo scontro in pubblico, appaiono fugaci in un tavolino volante per la raccolta firme o uno scazzo in Consiglio Comunale. Esplodono in un paio di comunicati stampa e alla riunione di segreteria accettano la prima concessione che gli arriva, un nome invece di un altro, una virgola al posto dei due punti nel comunicato conclusivo.

E’ il caso della Scuola di Pace, una guerra scoppiata perché il Consigliere Ilaria Ramazzotti non andava bene mentre la Vania Bucci è risultata perfetta, se si riesce a capire per fare cosa. L’importante era risolvere la questione senza spargimenti di sangue, perché si sta preparando il bilancio e fra sei mesi ci sono le elezioni provinciali, con tutte le delicate alchimie del caso. Troncare e sopire, diceva quello. Domenica c’è Tutti pazzi per amore su RaiUno, ci aggiungo io. Molto più interessante, molto più vero.

di La Piaga di Velluto

La Piaga di Velluto
Pubblicato Sabato 26 novembre, 2011 
alle ore 19:57
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