Senigallia, area ex Sacelit-Italcementi: "Scempio di opere pubbliche"
Intervento di Roberto Mancini (Partecipazione): "Scelte non obbligatorie, esiste un'alternativa"
"E’ ancora possibile evitare lo scempio delle opere pubbliche connesse all’intervento edificatorio nell’area ex Sacelit-Italcementi". E’ questo ciò che sostiene il capogruppo consiliare di Partecipazione Roberto Mancini che ricorda – e lo ha fatto anche in Consiglio comunale lo scorso 16 novembre – come esistano delle alternative a "scelte non obbligatorie". Di seguito ecco le proposte e le problematiche da risolvere.
Ecco in breve di che si tratta:
1. un terzo ponte sul Misa, lato mare, a ridosso degli altri due (strada statale e ferrovia);
2. una rotatoria sul piazzale della stazione (pressoché in vista della Rocca), sulla quale confluirà tutto il traffico in uscita dal nuovo complesso turistico-residenziale-commerciale, anche quello diretto a nord che lì dovrebbe comunque confluire per poi invertire il senso di marcia;
3. Un insieme piuttosto congestionato di bretelle, scivoli, sottopassaggi con pendenza del 10%, nell’area compresa tra i ponti e l’Albergo Patrizia e su entrambi i lati della statale. In particolare, l’area dove è collocato il fabbricato ex Alfa Romeo è riconosciuta come esondabile e, pertanto, in assenza di opere di mitigazione del rischio, non vi si può ubicare un’opera di tal genere.
Tutto ciò comporterà un impatto architettonico violento in un’area particolarmente pregiata, a cavallo del Centro Storico e dei due lungomari, della quale andrebbero salvaguardati gli equilibri del paesaggio urbano piuttosto che congestionarla di strade e auto.
Tra l’altro, la forte pendenza renderebbe difficoltoso il passaggio di mezzi pesanti da e per il porto, un’area di cui non vanno dimenticate le potenzialità produttive e occupazionali.
Questo è quanto ho ricordato al Sindaco con una interpellanza nella seduta del Consiglio Comunale del 16 novembre scorso, in risposta della quale ho ricevuto una disponibilità al confronto troppo generica se non di facciata.
Dobbiamo, comunque, ricordare che non si tratta di scelte obbligate e che esiste un’alternativa al quell’intrico di strade e cemento.
L’ipotesi, che viene caldeggiata in ambienti attenti agli equilibri futuri della nostra città, propone l’attraversamento della ferrovia nell’area retrostante l’edificio dov’è ubicato l’INPS, con accesso dalla statale 16 e da via Mamiani. Questa soluzione avrebbe il doppio vantaggio di offrire una pendenza molto più agevole, pari al 4%, e costi sensibilmente inferiori (fatto che comporterebbe la possibilità di utilizzare altrove le risorse risparmiate, comunque dovute al Comune come oneri dalla ditta costruttrice).
Spero ancora che si possa discutere sul serio, adesso, senza rinvii al domani, quando l’avanzamento delle procedure e dei lavori renderanno impossibile qualsiasi ripensamento.
da Roberto Mancini
Io mi preoccuperei della staticità della ciminiera ex Italcementi per fortuna ancora in piedi.Perchè non sentire un parere del Genio Civile?Dato che ho vissuto per lavoro sia alla Sacelit che all'Italcementi,ricordo molto bene che per le due ciminiere (oggi una sola la più vecchia)venivano ogni anno dei manutentori da Bergamo che controllavano le ciminiere.Attualmente quella che resta è priva di anelli in acciaio che venivano tirati nelle varie interstezioni tra un tombolo e l'altro le viti che chiudevano i vari cerchi di anelli.Inoltre il cemento stà cadendo ed il preservativo messo è pieno di sacche che si notano ad occhio nudo.Se non mi credete telefonate al Dott. Pietro Invernizzi ultimo direttore dell'ex Italcementi di Senigallia.
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