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Confesercenti per il rilancio del settore turistico di Senigallia

L'associazione degli albergatori punta a superare gli anni '80 e i 2 milioni di presenze

Comì di Cucina

La spiaggia di velluto di Senigallia piena di bagnanti e turistiGli articoli della stampa sul turismo senigalliese usciti negli ultimi giorni sono estremamente contraddittori: se da un lato si festeggia una buona stagione estiva, sempre più spesso si legge diaste fallimentari per alberghi, che vanno deserte. Siamo arrivati al paradosso: l’unico settore economico rimasto vitale, con un +2% per la stagione 2011, è al fallimento, con 7 Hotel dei 79 superstiti, passati per aule di tribunale negli ultimi anni.

E’ evidente che bisogna cominciare a mettere dei paletti precisi sulla conoscenza storica del Turismo della nostra città: le amministrazioni Angeloni prima e Mangialardi poi, hanno segnato un’inversione di tendenza, che ha fatto recuperare oltre 200.000 presenze, passando da 1.2 mln di fine anni ’90 a circa 1.4 mln del 2011, dando così un’aggiunta al PIL cittadino di circa 30-40 milioni di euro. Ciò è avvenuto grazie alle manifestazioni/evento che hanno segnato un più saggio utilizzo delle inadeguate risorse disponibili.

Sfortunatamente questo recupero è troppo lento ed insufficiente a far tornare Senigallia ai livelli del 1982 con le sue 1.751.000 presenze. In molti già pongono la domanda: "Ha senso far costruire a Senigallia nuovi Hotel e vincolare alla destinazione d’uso alberghiera, strutture come l’Hotel Marche?". La risposta non può essere che un’altra domanda: "Abbiamo alternative?".

Confesercenti In realtà, vista l’enorme crescita del turismo in Europa, dovremmo porci non solo l’obiettivo di ritornare ai livelli di inizio anni ’80, ma addirittura di raggiungere un tasso di occupazione soddisfacente per raggiungere la giusta redditività delle strutture alberghiere, vale a dire almeno 2.200.000 presenze, livello che potrebbe portare a Senigallia oltre 800.000 giornate lavorative aggiuntive.

E’ possibile? No, è doveroso, altrimenti il rischio di collasso sistemico sarà inevitabile. Gli spazi di crescita ci sono ma richiedono la rimozioni di quei blocchi culturali che sono i colpevoli della stagnazione Senigalliese. Strutture, infrastrutture turistiche e collegamenti aerei sono il punto di partenza, non bisogna inventare nulla, basta osservare come si sono mossi negli ulti 40 anni tutti i nostri concorrenti diretti, sorti ovunque nel Mediterraneo e non solo.


da Asshotel Confesercenti

Confesercenti Senigallia
Pubblicato Martedì 22 novembre, 2011 
alle ore 16:30
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