Senigallia: CNA vs deregulation: "Ricetta per far morire il commercio in centro"
L'associazione pronta a dare battaglia su aperture domenicali, outlet, parcheggi e aumento dell'Iva
L’attività commerciale condotta con serietà ed impegno da parte dei nostri piccoli imprenditori nei centri storici, ovvero isolati nei vari quartieri cittadini non può essere svilita, ostacolata e tanto più scambiata con promesse di assunzioni a tempo, congetturati nuovi flussi di clientela, possibili oneri di urbanizzazione ed opere infrastrutturali che consumano nuovo territorio per interessi di parte e a svantaggio della collettività.
Viceversa le problematiche che attanagliano coloro che oggi hanno investito nelle nostre città e nei piccoli borghi dell’entroterra garantendo elevati standard qualitativi di beni, servizi e professionalità, mantenendo una solita tenuta occupazionale, divenendo punti di riferimento nel tessuto economico locale e ricoprendo un autentico ruolo sociale e di aggregazione, debbono essere posti in cima all’agenda politica di ogni livello istituzionale.
La CNA parla chiaro, portando esempi a suffragio delle considerazioni e dei moniti che ormai da anni incessantemente ribadisce ai propri interlocutori del territorio. È ormai un fatto acquisito e suffragato da più parti, ribadito da autorevoli economisti citando precedenti casi illustri, che vi è un generale impoverimento dei territori in cui si assiste al dilagare della grande distribuzione organizzata e all’insediamento degli outlet.
Nonostante ciò, a dispetto delle nostre rivendicazioni sindacali mosse a più riprese e ribadite in ogni occasione, siamo costretti ad assistere inermi alla trasfigurazione commerciale e sociale del nostro amato territorio, appannato dalle sventolanti occasioni occupazionali e ammaliato dai cospicui introiti per le opere connesse alla realizzazione di quelle che alcuni hanno definito "cattedrali nel deserto".
La trentina di grandi outlet che stanno sorgendo nel nostro Paese con una dimensione media di 20 mila metri quadri ne sono una triste riprova, così come le tante promesse mancate nei posti di lavoro promessi, rigorosamente precari e a scadenza, riportano la questione di grande attualità anche nella nostra zona.
La CNA cita alcuni esempi per far comprendere la portata del fenomeno al quale potremmo assistere nel caso in cui si desse compimento ad un progetto analogo nella vicina Marotta. È il caso dell’outlet di Pisa che a fronte della promessa disattesa di 650 posti di lavoro ha prodotto una perdita occupazione doppia nel tessuto commerciale esistente e una contrazione media di fatturato annuo pari a 3mila euro per ogni attività della zona; oppure quello nella zona di Pescara, la cui liberalizzazione degli orari e delle aperture, ha prodotto uno svuotamento di molti locali commerciali in città.
Il tutto di fronte alla straripante affermazione della grande distribuzione organizzata che già ha minato la sopravvivenza delle attività nei piccoli centri montani e delle medie valli e che inizia a sollevare perplessità e sdegno da parte della collettività tutta.
Naturalmente tali dinamiche si stanno dipanando nei territori senza alcun freno sostanziale, mentre i gruppi di distribuzione internazionale continuano a dichiarare fatturati in crescita del 5-10%, contro una contrazione netta della spesa per consumo a settembre nelle piccole attività commerciali del 3%, stante il tasso di inflazione tendenziale annuo.
La CNA apprende con stupore e ferma disapprovazione l’aumento nel numero di deroghe alle aperture domenicali, poiché dalle 40 deroghe si avvantaggerebbero solo i poli commerciali organizzati con strutture dedicate, capaci di catturare l’interesse e le poche risorse a disposizioni delle famiglie a discapito non solo delle attività del centro storico e del lungomare, ovvero quello già liberalizzate da norma regionale, ma di tutte le piccole attività isolate e distribuite nei vari quartieri cittadini e soprattutto dei negozi dei comuni delle vallate nell’entroterra. Naturalmente le amministrazioni di tali comuni dovrebbero esprimersi a riguardo.
La CNA ritiene doveroso viceversa rilanciare l’immagine della città di Senigallia tutta, a partire dal centro storico come una grande piazza commerciale accattivante ed attraente per tutti coloro che si apprestano ad effettuare gli acquisti di Natale, conciliando l’alto profilo commerciale ed artigianale delle attività presenti al fascino architettonico ed urbanistico cittadino e all’interno di una cornice di addobbi, luci sfavillanti ed eventi di intrattenimento concilianti il clima natalizio.
A tal fine la CNA propone, come già sperimentato con successo in altri centri balneari fortemente attraenti nel periodo delle festività, di promuovere ed incoraggiare l’accesso e la sosta nelle aree a ridosso della città, prevedendo per i parcheggi delineati dalle strisce blu e quindi a pagamento, la sosta gratuita dalle ore 17 alle ore 20 in occasione del "mese dello shopping natalizio", ovvero dalla prima settimana di dicembre alla prima di gennaio.
da CNA Senigallia
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