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Affitti in nero: l’inquilino può farla "pagare cara" al proprietario dell’abitazione

Passare da un canone mensile in nero di 875 euro a uno legale di 152... sembra strano ma è successo

Affitti in neroI proprietari che affittano immobili in nero hanno sempre rischiato di essere scoperti, ma sinora era piuttosto improbabile che ne pagassero la multa.  Adesso per chi non ha mai pagato le tasse, le cose stanno cambiando: l’inquilino delle abitazioni ora può provvedere direttamente alla registrazione del contratto di affitto.

Con l’introduzione del decreto che ha introdotto la “cedolare secca”, gli affittuari possono infatti trovare coraggio e denunciare l’illecito. Come? Andando a registrare il contratto in nero. L’inquilino in questo modo otterrebbe un canone triplo della rendita catastale dell’immobile, quindi una cifra modesta, con un contratto di durata quattro anni. Un grosso colpo per i proprietari che hanno deciso di evadere le tasse e affittare casa in nero, si troveranno obbligati a sottostare al contratto legale.

Qualche settimana fa questa procedura ha avuto conferma con una sentenza emessa da un giudice di Roma, che ha dato ragione a un’inquilina denunciata dal proprietario della sua nuova casa in affitto dove abitava. Cosa è successo? La signora ha registrato il contratto d’affitto in nero: dal mese seguente, ha iniziato a pagare al padrone di casa il canone d’affitto ridotto in base ai criteri detti a 152,00 euro circa. Il proprietario di casa si è così visto diminuito l’importo, che da sua decisione in nero contava di 875,00 euro mensili. Per questo l’uomo ha richiesto l’ingiunzione di sfratto per morosità, che ha perso, e ha permesso l’emersione dall’affitto in nero dell’inquilina.

Come vi immaginerete non è semplice poter applicare questa procedura, e bisogna avere in mano “le carte giuste”, da presentare all’Agenzia delle Entrate. In sostanza, per riuscire nella legalizzazione dell’affitto, l’inquilino deve avere una copia del contratto “in nero” e deve indicare i dati catastali. Due cose difficili, che rendono questo cavillo della “cedolare secca” molto difficilmente applicabile per la maggior parte delle case in affitto.

Fondamentalmente nel cercare casa, quando ci si trova a non aver scelta e affittare una casa in nero, bisognerà stare attenti e obbligare comunque il proprietario a sottoscrivere un contratto con tutti i dati necessari, di modo che poi si potrà procedere.

Per concludere, l’inquilino che volesse lottare contro l’affitto in nero, si troverebbe comunque con le armi “spuntate” se non riuscisse ad imporre una scrittura cartacea dell’accordo. Salvo che inizino a pagare le tasse i proprietari dei circa 500mila immobili abitativi affittati in nero in Italia (tra cui anche molte case a Senigallia).

Articolo Pubbliredazionale
Pubblicato Lunedì 14 novembre, 2011 
alle ore 8:53
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Commenti
Ci sono 2 commenti
any 2011-11-14 21:23:40
ma se inquilino moroso
Ottima la iniziativa introdotto dal FAMIGERATO e Denigrato Berlusconi, ma nel caso l'inquilino sia moroso, vediamo che la legge li protegge concedendo proroghe anche di anni.. per poi riconsegnare appartamenti in condizioni pietose... forse la giustizia dovrebbe procedere in modo equa.. ma i giudici purtroppo sono sempre più di SINISTRA.
paolo 2011-11-15 05:41:41
Leggi più severe
Condivido anche la tua opinione, è giusto che non ci siano affitti in nero (in teoria non ci deve essere il NERO in generale) ma è anche giusto che ci siano leggi più severe e processi più rapidi per che deve avere soldi in generale (affitti, forniture ecc...). Il moroso è una delle principali piaghe della società perchè blocca il flusso di denaro e quindi l'economia. Finchè ce n'erano pochi poco male anche se ingiustificato, ma adesso la politica deve prendersi carico non solo di tutelare "il cliente" ma anche il "fornitore" perchè sarà una piaga che si espanderà sempre più (molti furbetti ci giocano pure con la scusa della crisi poi li vedi al RISTORANTE).
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