Omicidio di Ripe, chiesta la carcerazione per la presunta mandante Suela Arifaj
Il Pm torna sulla decisione del Gip: ruolo "attivo" nella spedizione punitiva finita in tragedia
Chiesta una nuova carcerazione per la presunta mandante dell’omicidio Taurino, Suela Arifaj. Il Pm Giovanna Lebboroni si è appellata al Riesame sulla decisione del Gip Carlo Cimini per la custodia ai domiciliari della giovane mamma albanese di 23 anni coinvolta nel caso Taurino di Ripe, insieme al fratello Myrteza latitante in Albania e ad un amico Jetmir Marku ora in carcere.
La donna, proprio per assistere la figlia di 6 anni e un bimbo di due, è stata affidata agli arresti domiciliari nella casa di Pescara del marito, estraneo alla vicenda. Ma è dalla segnalazione del Gip comunque di un ruolo attivo e fondamentale nella tragica spedizione del 24 ottobre scorso che il Pubblico Ministero Lebboroni ha ravvisato gli elementi per farla tornare in prigione, lei, che aveva chiesto e accettato l’atto di forza nei confronti dell’imprenditore pugliese.
Dunque la Procura chiede al Riesame di rivedere la posizione di Suela Arifaj che quattro giorni dopo il fermo era stata rimandata nella casa del marito a Pescara.
E sempre al Riesame ha fatto ricorso anche il legale di Jetmir Marku per la sua estraneità non tanto dai fatti di cui è stato "spettatore" e complice, quanto per le modalità: sostiene infatti che l’unico da imputare materialmente per l’omicidio sia Myrteza, scappato probabilmente in Albania e sicuramente latitante.
di Massimo Mariselli
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