SEL sull’occupazione a Senigallia: "Si apra un dialogo senza pregiudizi"
Il coordinatore Casagrande apre a Collettivo Studentesco e Mezza Canaja: "I muscoli non aiutano"
In queste settimane in molte parti del mondo si è spontaneamente organizzato il Movimento degli "Indignati", di coloro cioè che non accettano questo distorto modello di sviluppo basato sulla finanziarizazione della economia e che è la causa principale della grave crisi economica e sociale che sta devastando il mondo. Lo slogan del Movimento è "la crisi non la vogliamo pagare noi" che non l’abbiamo provocata.
Anche nel nostro Paese questo Movimento è vivo e vitale come dimostra la Manifestazione di Roma del 15 ottobre che, al netto delle violenze stupide ed irrazionali, è stata imponente vitale e propositiva. Anche la nostra città è stata toccata da questo Movimento; tant’è che il 15 ottobre sono partiti per Roma 4 pullman e molte auto private. Base di esso sono soprattutto i giovani anche giovanissimi, giustamente indignati per la mancanza di futuro essendo i più penalizzati da questa crisi nei confronti della quale loro non hanno alcuna responsabilità.
Occorre partire da qui per capire cosa stà avvenendo in questi giorni nella nostra città anche rispetto alla occupazione del edificio di proprietà comunale di Via IV Novembre. Questo episodio non può essere vissuto solo come una questione di ordine pubblico ma deve essere interpretato e gestito come il segno di quanto stà accadendo nella società, attraverso anche la indignazione e le domande che provengono dal mondo giovanile.
Questa volta non abbiamo il "solito" Mezza Canaja in prima fila ma c’è anche il protagonismo di un centinaio di giovani studenti delle scuole medie superiori organizzati in Colletivo studentesco che lottano per i loro futuro, per la difesa dei beni comuni e per spazi pubblici e collettivi dove poter incontrarsi e comunicare, cioè per una visione non solo mercantile della vita e del tempo libero.
D’altronde erano loro che mesi addietro invece di fare shopping da un super mercato ad un altro o partecipare alla alcolica movida notturna stavano davanti ai supermercati ed ai luoghi di aggregazione a raccogliere le firme per il Referendum per l’acqua pubblica e contro il nucleare. Questi giovani hanno occupato una proprietà pubblica su cui l’Amministrazione comunale ha già avviato le pratiche di alienazione mettendo a bilancio il ricavato che servirà alla Amministrazione stessa a tappare qualche falla che il Governo centrale attraverso i tagli ed il patto di stabilità ha provocato mettendo in ginocchio in particolar modo i Comuni.
E’ comprensibile l’irrigidimento del Sindaco e degli Assessori comunali che attraverso questa alienazione già avviata hanno preso degli impegni con la Città. Però, ripeto, questa vicenda non può e non deve essere vista solo come un problema di ordine pubblico e di pura e semplice legalità rispetto ad una illegalità diffusa di cui il mondo economico-finanziario ma anche politico è largamente protagonista.
Occorre che nessuno perda la testa, ma si apra un dialogo senza pregiudizi da nessuna parte; atteggiamenti muscolari reciproci non aiutano. Mi sembra di capire che questo Movimento, nuovo per la città, non fa dello edificio di Via IV Novembre la conquista del "Palazzo d’inverno", ma richiede uno luogo, aperto e disponibile a tutte le realtà sociali e culturali presenti in Città, come d altronde da molti anni richiedono i loro "fratelli maggiori".
Sinistra Ecologia Libertà non può non essere sensibile a queste istanze, per cui opereremo perché esse vengano recepite; nel rispetto dei ruoli e della lealtà politica nella Città Futura e nella maggioranza che guida la Città. Comprendiamo le difficoltà della Amministrazione Comunale, ma riteniamo anche che come essa si è dimostrata attenta e sensibile alle esigenze di tante categorie ed associazioni senigalliesi così lo sarà anche nei confronti di un Movimento di giovani che in fondo chiedono un luogo dove incontrarsi.
da Attilio Casagrande
Coordinatore SEL Senigallia
Siete peggio di quei prepotenti.
Tiziano Pazzani
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