Regione Marche, tutti i vitalizi di ex consiglieri e familiari
130 persone nel solo mese di settembre 2011 hanno fatto spendere oltre 340.000 euro allo Stato
Una spesa di 342.942,82 euro per le pensioni nel solo mese di settembre. E’ l’esborso sostenuto dalla Regione Marche per pagare i vitalizi ai suoi ex consiglieri regionali in vita e ai parenti più prossimi di quelli deceduti. Si tratta di 130 persone in tutto, di cui 31 sono le vedove, che prendono il 60% della reversibilità del marito, e 2 sono i figli, studenti e con un’età inferiore ai 26 anni.
Per l’anno 2011, la Regione ha previsto di spendere 4.210.000,00 euro lordi per i vitalizi dei suoi ex consiglieri e degli aventi diritto, così come previsto dalla legge regionale 18/73 e le seguenti modifiche e integrazioni (23/95, 29/2004 e 25/2008). In base a queste norme, l’assegno vitalizio spetta agli ex consiglieri con 60 anni di età che abbiano svolto 5 anni di mandato, dove si considera anno intero la frazione di tempo di 6 mesi e un giorno. E, per garantire il vitalizio, durante i 5 anni di legislatura viene disposta una trattenuta pari al 20% sull’indennità di carica lorda dei consiglieri.
Se si scorrono i 130 nominativi, però, si trovano persone che oltre all’assegno vitalizio dalla Regione incassano anche quello dal Parlamento italiano, Camera o Senato. Sono sei: Luana Angeloni, Adriano Ciaffi, Giorgio De Sabbata, Silvio Mantovani, Giuseppe Mascioni e Paolo Polenta (1).
Oppure persone che, con la pensione regionale in tasca, ricoprono incarichi di rilievo nelle società a partecipazione pubblica. E’ il caso di Ferdinando Avenali che, classe 1945, dirigente di azienda e pensionato, prende un vitalizio mensile lordo di 3.232,92 euro. E’ attuale presidente di Multiservizi spa, la società unica per la fornitura di acqua e gas che serve 45 comuni tra le province di Ancona e Macerata. Per questo incarico, Avenali percepisce 28.800 euro lordi annui.
Un altro è il caso di Dante Bartolomei che, pensionato dalla Regione con 2.765,61 euro al mese, risulta essere presidente di Asteria srl, l’istituto che svolge attività di studio e promozione del territorio nei settori agro-ittico-alimentare, ambientale e delle energie rinnovabili. Per questo incarico, Bartolomei ha un compenso annuo lordo di 15.600 euro.
Scorrendo ancora troviamo Pietro D’Angelo che come ex consigliere percepisce dalla Regione 3.232,92 Euro mensili. Insegnante e biologo, oggi è Presidente della Riserva naturale regionale Sentina. Nominato dal Comune di San Benedetto del Tronto, D’Angelo per questo ruolo ottiene un’indennità pari al 40% di quella del sindaco sanbenedettese, circa 1.345 euro lordi al mese. Ferdinando Foschi, anch’egli ex consigliere regionale, è ora presidente dell’Erap di Macerata, e somma così ai 2.051,29 euro di vitalizio regionale, i 1.600 euro mensili di indennità previsti per la sua attuale carica dalla l.r. 20/1984. Ermanno Pupo per il suo impegno tra i banchi della Regione prende invece 2.020,58 euro al mese, ma ad aprile 2010 è diventato uno dei consiglieri del CdA di Quadrilatero Marche Umbria spa.
(1) Adriano Ciaffi (DC) – classe 1938 – eletto alla Camera nel 1968 fino al 1975, Consigliere Regionale dal 1975 al 1983, di nuovo alla Camera dal 1983 al 1994. Ha svolto numerosi incarichi di Governo.
Giorgio De Sabbata (PCI) – Consigliere Regionale dal 1970 al 1972, eletto al Senato e riconfermato dal 1972 al 1987.
Luana Angeloni (PCI-PDS-DS-PD) – classe 1952 – Consigliere Regionale dal 1983 al 1987, alla Camera dal 1987 al 1992, al Senato dal 1992 al 1996. Sindaco di Senigallia dal 2000 al 2010.
Silvio Mantovani (PCI – PDS-DS-PD) – classe 1947 – Consigliere Regionale dal 1980 al 1990, alla Camera dal 1992 al 1994, al Senato dal 1994 al 1996. Autore del blog Antelitteram.info.
Giuseppe Mascioni (PCI – PDS-DS-PD) – classe 1940 – Consigliere Regionale dal 1990 al 1999, al Senato dal 1999 al 2006.
Paolo Polenta (DC-PPI-L’Ulivo-Margherita) – classe 1945 – Consigliere Regionale dal 1980 al 1990, al Senato dal 1992 al 1994, alla Camera dal 1994 al 1996.
di Giulia Torbidoni
Per gentile concessione dell’autrice e di Centro Nord, dorso settimanale de Il Sole 24 Ore.
A parziale completamento dell’articolo di G. Torbidoni, può essere utile aggiungere che in questi giorni la Regione Marche ha avviato lo studio di un testo concordato con la Conferenza delle Regioni per l’abolizione totale del vitalizio a partire dalla prossima legislatura. In sintesi si tratta di un tentativo di ridurre i costi della politica e di eliminare uno sgradevole privilegio della Casta. In realtà il condivisibile provvedimento, prima ancora di essere scritto, è in ogni caso rimandato alla prossima legislatura, a babbo morto.
Uno dei più antipatici privilegi della politica è quello di poter decidere i tempi di applicazione delle norme che la riguardano. Un aumento dell’IVA o un ritardo dell’età pensionabile colpiscono consumatore e lavoratore da subito, mentre la riduzione di un benefit della politica può essere rimandato a tempi più adatti. L’iniziativa dell’eliminazione dei vitalizi, si accompagna alla possibilità di rinunciare volontariamente e da subito al proprio vitalizio, per i Consiglieri Regionali che ne faranno richiesta.
Uno dei problemi sollevati nel dibattito sulla norma, è quello dell’apertura di un possibile contenzioso fra gli ex Consiglieri e la Regione, per i contributi già versati che non matureranno un vitalizio e che la Regione potrebbe essere costretta a rimborsare in un’unica soluzione. Considerando che i contributi versati per una legislatura possono arrivare alla cifra di 90.000 Euro, si tratterebbe di un esborso rilevante per le casse della Regione.
La soluzione potrebbe essere quella di non eliminare il vitalizio, ma di riconoscere agli ex Consiglieri un vitalizio commisurato alla normativa previdenziale di qualsiasi altro lavoratore, che, nella sua vita lavorativa, versa in contributi una cifra oscillante fra i 150.000 e i 200.000 Euro. In questo modo i Consiglieri avrebbero un vitalizio sempre generoso (perché maturato con pochi anni di servizio pubblico), ma più aderente alla vita reale.
Se diamo per scontata l’utilità di un qualsiasi lavoro e per accertata l’utilità di un servizio pubblico in politica, questa soluzione ci porterebbe ad una situazione di pari (o almeno simile) trattamento. (La Piaga di Velluto)
E' onorevole percepire determinati vitalizi? Sarà costituzionale, ma onorevole proprio no.. Ma cose dice signor Stancoinvacanza? Con la crisi e la disoccupazione che c'è trovo assurdo rilasciare certi commenti. Questi sono straricchi e la gente muore di fame. Vergognatevi!!!!!!!
No, Signor Stanco. Non ho fatto le scuole "alte" quindi non capisco le sottigliezze e le ironie, se ci sono state nel suo commento.
Se anche a lei fanno rabbrividie queste cose lo dica chiaramente, così non ci saranno più dubbi sul fatto che tutti i cittadini onesti e lavoratori siano indignati di fronte alla lettura di certe cifre!!!!!!! Vi prego, facciamo una petizione, qualcosa di concreto!
Beh tirare le pietre non è mai un buon gesto. Anche perchè ti rovina la manifestazione pacifica, che così - cn la violenza e le pietre - ha avuto modo di essere inascoltata..
Le cose vanno avanti così da quarantanni, solo che, fino a qualche mese fà, la crisi non c'era, l'Italia stava meglio di altri, "...in nessun Paese si vive bene come da noi...", ecc.,ecc.
Chi "osava" criticare la politica era sempre un demagogo-qualunquista-populista. Vedo con piacere che, una volta rimasti a pancia vuota, in tanti si stanno svegliando. Bene, meglio tardi che mai. Sperando non sia "troppo" tardi. Magari, in una prossima vita, qualcuno dovrebbe farsi un esame di coscienza e cominciare ad indignarsi anche quando questo sistema gli farebbe ancora comodo, semplicemente perchè è un sistema sbagliato.
Mi sembrate "i galli di Renzo". Non capisco il senso vero dell'articolo pubblicato, vale a dire se l'articolista se la prende ancora una volta con i pensionati o se vuole evidenziare alcuni vitalizi di scarsa importanza. Che dire del vitalizio di tal "Prof. Sottile" (41.000 euro al mese) e tanti altri al suo pari livello ?
La verità è che la crisi continuano a pagarla i poveri mentre i ricchi (vedi il berlusca) sono in grado di difendere molto bene i loro privilegi.
Lasciate stare i pensionati, le tasse fatele pagare ai ricchi ! ! ! Altro che farsi la guerra tra poveri.
In un paese democratico, la crisi la pagano tutti, anche i pensionati, con la stessa percentuale, in base ai loro beni, sia mobili che immobili. Ma siccome qui non c'è la democrazia, la pagano solo i più poveri. Questa casta, è pura dittatura, altro che costituzionale.
magari ce ne fossero altri di articoli così che smascherano cose che non tutti sanno..non sapevo che pure l'angeloni ricevesse tutti sti soldini. Mica perchè: se li sarà guadagnati sicuramente! ma io quei soldini non li vedrò nemmeno in due vite di contributi. (...omissis...).
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