A Senigallia la mostra "Camera works"
Dal 27 ottobre al 13 novembre al punto Marcheshire la personale antologica di Francesca Ferrati
Evocazioni di paesaggi interiori, suggestioni di altrove, poesia in immagine. Le affascinanti fotografie di Francesca Ferrati saranno esposte dal 27 ottobre al 13 novembre a Marcheshire Gourmet a Senigallia. La mostra Camera Workssarà inaugurata giovedì 27 ottobre alle 18. Partner dell’inaugurazione sarà la Cantina Santa Barbara che presenterà in degustazione il pluripremiato Stefano Antonucci Verdicchio Castelli di Jesi (3 bicchieri nella Guida Vini d’Italia 2012 Gambero Rosso; Grande vino per la Guida Slow Wine 2012; Golden Star).
Marcheshire Gourmet è aperto dal lunedì al sabato dalle 8 alle 15 e dalle 16 alle 22.30; la domenica solo il pomeriggio dalle 16 alle 22.30.
Le fotografie esposte permetteranno di ammirare una antologica dell’artista marchigiana, che presenterà immagini tratte da diversi progetti di cui anche due recenti filoni "texture" e "not ordinary people". Alcune foto sono dunque nuove e inedite, mentre altre sono già state esposte in diverse mostre, tra cui "Evocazioni" del 2004, promossa dall’assessorato alla cultura di Senigallia, tenutasi al Foro Annonario, nella zona della pescheria.
Da diversi anni, le fotografie di Francesca Ferrati, nata ad Ancona e fotografa per vocazione, sono segnalate in diversi concorsi e mostre nazionali. Francesca Ferrati considera la macchina fotografica il "filtro" perfetto tra la realtà e il suo mondo interiore, un mezzo potente che usa come forma di espressione simbolica. La scelta cade da subito sul bianco e nero, che secondo l’artista meglio riesce a rappresentare la sua personale visione delle cose. Nell’assoluto contrasto tra luci e ombre che caratterizza la sua analogia del reale, le immagini diventano evocazioni di paesaggi interiori, antiche emozioni della memoria. Il momento della fotografia rappresenta una conseguenza della malinconia e al tempo stesso, ne rappresenta anche l’antidoto.
Il lavoro di Francesca Ferrati non si ferma al momento dello scatto, ma prosegue nella fase di stampa. Ogni istante del fotografare è unico e incomparabile e così deve esserlo anche l’immagine che lo rappresenta. La camera oscura è dunque il luogo della creazione finale, elaborata a mano, facendo attenzione a contrasto, composizione, impatto visivo e emozione. Qui, la presenza del reale nell’immagine fotografica viene via via sfoltita alla ricerca dell’effetto più magico, quello in cui l’immagine sembra scaturire dal foglio bianco. Per citare un autore a lei molto caro, Roland Barthes: "L’essenza della fotografia non è il rappresentare, ma il rimembrare".
da Alessandro Piccinini
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