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Dopo il corteo degli indignati a Roma, perquisizione ad attivisti del Mezza Canaja

Maxi-operazione della Polizia in tutta Italia, controlli anche a Senigallia

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Corteo 15 ottobre a RomaUna maxi-operazione delle forze di Polizia e dei Carabinieri per individuare "i violenti degli scontri di Piazza San Giovanni" è in corso dall’alba del 17 ottobre in tutta Italia. Anche a Senigallia, dalle 06.30, sei agenti di polizia e DIGOS hanno perquisito abitazioni di alcuni esponenti del Mezza Canaja, in seguito alla manifestazione del 15 ottobre a Roma.

Il motivo delle perquisizioni: la ricerca di armi, munizioni e strumenti atti a offendere, che potessero essere stati utilizzati durante la manifestazione a Roma in piazza San Giovanni. I controlli sono durati circa un’ora l’uno, all’interno delle abitazioni. Il risultato è stato negativo: nessuna anomalia rilevata.

Corteo 15 ottobre a RomaQuesto non è successo come detto solo a Senigallia, infatti sono state centinaia, nella giornata del 17 ottobre, le perquisizioni in tutta Italia, nelle abitazioni di attivisti che hanno organizzato la partecipazione a Roma da parte delle tante realtà che animavano il corteo. Perquisizioni diffuse, insomma, nonostante le dichiarazioni di Alfredo Mantovano, sottosegretario all’Interno, secondo le quali i controlli sarebbero stati orientati a "non generalizzare, individueremo solo i violenti".

"In città è bastato sapere che anche il Mezza Canaja, insieme al Collettivo Studentesco e Uniti Contro la Crisi Senigallia, ha preso parte all’organizzazione dello spezzone senigalliese del corteo, per entrare nel calderone dei sospettati" affermano i referenti del gruppo.

Partiti alle 08.00 dalla Stazione di Senigallia, 210 senigalliesi si sono diretti a Roma, all’interno di una carovana di 24 autobus da tutte le Marche. A bordo studenti medi e universitari, precari, operai, insegnanti, disoccupati, per una "giornata di mobilitazione contro le politiche di austerità della BCE e dei governi nazionali ad essa obbedienti. Con una speranza in più, che il quasi ventennio berlusconiano possa vedere un domani la sua fine", come annunciava il comunicato di indizione.

Corteo 15 ottobre a RomaArrivati a Roma, i marchigiani erano localizzati nello spezzone di corteo "Uniti per l’Alternativa", composto da centri sociali, Fiom e collettivi studenteschi di tutta Italia, di certo non tra i cosidetti black bloc, ma tra i soggetti che costruiscono la loro attività politica.

Il corteo composto, secondo alcune stime, da 500 mila persone determinate a manifestare le proprie idee, è partito verso le 15.00 da piazza Esedra ed ha poi sfilato lungo le vie romane, ma l’attenzione mediatica si è spostata sui blitz incendiari che continuamente affiancavano il corteo, dai quali gli attivisti senigalliesi prendono le distanze: "non pensiamo che danneggiare le auto dei cittadini, saccheggiare piccoli minimarket o incendiare un negozio di animali sia un gesto rivoluzionario, pensiamo sia un gesto da coglioni".

Erano circa le 17 quando in Via Labicana, seppure non ci si trovasse in una zona interessata dagli scontri, lo spezzone dove sfilavano Mezza Canaja e studenti senigalliesi, è stato diviso dalle forze dell’ordine in tre tronconi impedendo di fatto la continuazione del corteo.

"Corteo 15 ottobre a RomaA quel punto -continuano gli attivisti presenti sabato a Roma- abbiamo protetto il corteo dalla Polizia che in maniera indiscriminata sfrecciava tra i manifestanti con idranti e lacrimogeni, attraversando vie e piazze a bordo di cellulari mandati a tutta velocità a volte anche contro la folla. Ricordiamo che un ragazzo inerme è stato investito e riporta fratture multiple".

"Non abbiamo nulla a che fare con le devastazioni durante il corteo e con coloro che con il loro edonismo fintorivoluzionario hanno scatenato l’intervento delle forze di Polizia, servendo su un piatto d’argento l’occasione di impedire al corteo di terminare la manifestazione".

"Ma la questione centrale del corteo di sabato 15 ottobre -ribadiscono gli organizzatori- è stata la grande partecipazione, 500.000 persone che hanno invaso Roma per dire no alle manovre di taglio indiscriminato del Governo e alle imposizioni della Bce".

di Barbara Baldassari
Foto di Andrea Simonetti

Barbara Baldassari
Pubblicato Lunedì 17 ottobre, 2011 
alle ore 11:13
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