Morìa di pesci nel Misa, la colpa è degli scarichi delle acque reflue urbane
Denunciato dal Corpo Forestale di Arcevia un dirigente anconetano, responsabile della gestione dei liquidi
Il direttore generale della società di gestione del servizio fognario è stato chiamato in causa dal Corpo Forestale di Arcevia per la morìa di pesci lungo il fiume Misa. E’ questa in sostanza la novità dopo il superamento dei limiti di immissione che, complice la cattiva gestione degli scarichi di depurazione, avrebbe causato la morte di anguille, carpe e altri pesci a Casine, ad Ostra e lungo il resto del Misa.
Lo stesso C.P., dirigente anconetano di 59 anni, sarebbe stato deferito nelle scorse settimane per una vicenda analoga riferita però al fiume Cesano. Una gestione insomma che gli è valsa l’accusa di uccisione e maltrattamento di animali, danneggiamento aggravato di acque pubbliche, mancato trattamento e superamento dei limiti negli scarichi da depurazione di acque reflue urbane, nonchè violazione sul trattamento delle acque di prima pioggia e lavaggio.
Capi d’accusa sollevati nei confronti di C.P. grazie alle analisi condotte dall’Arpa Marche e dagli accertamenti veterinari dell’Asur ZT4.
di Massimo Mariselli
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