Esenzione ticket sanitario regionale: repliche, dolori e tanta rabbia
FUORI PROGRAMMA 37 di Stanco in Vacanza a Senigallia
L’inchiesta Atto X è stata pubblicata. La controparte chiamata in causa, nella figura della Regione Marche, ha risposto con imminenti modifiche tecniche ma non sistematiche. Il risultato è stato netto ed evidente: tutto come prima. Con rabbia e sconforto crescenti.
Dopo la pubblicazione dell’inchiesta Atto X, sul sistema di esenzione locale del ticket per le prestazioni sanitarie, non si può certo affermare che non vi siano stati sviluppi.
La Regione Marche ha infatti comunicato tre giorni più tardi che dal primo ottobre “cambiano le modalità di segnalazione nella ricetta delle esenzioni per reddito, ma non i criteri che danno diritto all’esenzione”.
Quindi se da un lato sono già entrate in vigore nuove organizzazioni e miglioramenti puramente tecnici, dall’altro, tutto è rimasto esattamente come prima con le ingiustificate discrepanze economiche tra fasce di reddito e categorie di disagiati.
Riconfermati dunque i limiti delle quote di reddito chiamate in causa più volte, riconfermato il silenzio-assenso sulle motivazioni di scelta, riconfermati tutti i dubbi e il rischio di discriminazione sociale.
Ma qualche ulteriore modifica c’è sicuramente stata.
A settembre questa rubrica aveva scoperto alcune applicazioni di parametri per il diritto di esenzione ben diverse da area ad area, anche in pochissimi chilometri di distanza e all’interno della stessa provincia.
Detto-fatto.
Il centro poliambulatoriale di Falconara Marittima si è visto sostituire immediatamente dal primo ottobre i moduli da compilare incriminati con altri perfettamente corrispondenti ai severi criteri già in vigore a Senigallia da diversi anni.
Ovvero, se fino al trenta settembre di quest’anno a Falconara bastava essere semplicemente disoccupato, iscritto alle liste dei Centri per l’Impiego, per usufruire dell’esenzione, ora bisogna autocertificarsi di rientrare nelle famose fasce con dichiarazione di reddito alla mano.
Dunque la difformità scoperta da Una Vacanza Dimenticabile è stata immediatamente riparata. Ovviamente nella maniera più austera, come se un ricco padrone, invece di chiudere un occhio verso i propri servi subalterni già sfiancati facendoli vivere un pochino meglio, li tartassasse ulteriormente con esose richieste.
Bisognerebbe ora assistere alle reazioni dei meno abbienti di quel comprensorio abituati a certe agevolazioni e trovati spiazzati di colpo dalla sera al mattino.
A Senigallia invece dove i cittadini sono oramai consueti da anni a certe restrizioni di reddito tutto sta filando liscio. O quasi.
Il quattro ottobre al poliambulatorio cittadino, alle ore nove e trenta, c’è un atrio gremito di pazienti che si accingono ad usufruire delle prestazioni mediche. Le presenze sono talmente numerose che i prenotati alle visite non riescono neppure a pagare anticipatamente gli importi alle casse, come previsto, poiché all’orario di presentazione dai rispettivi specialisti le code per il ticket risultano ancora di quaranta numeri indietro a quelli in loro possesso.
Eppure, tra una chiamata allo sportello e una corsa per la visita, non si può fare a meno di ascoltare certe conversazioni.
C’è l’invalido civile irritato, al quale, sembra, gli viene messa in discussione l’esenzione stessa per motivi di sforamento delle fasce di reddito.
C’è la mamma col bambino che chiede illustrazioni sulle nuove disposizioni per potersi dichiarare esonerata.
C’è l’extracomunitario, che iscrive tutta la famiglia all’anagrafe degli assistiti esenti. Un figlio ce l’ha in braccio lui, altri due, di cui uno neonato, sono fuori con la madre. Bisognerebbe poi capire come fa ad usufruirne, se ha un lavoro regolare o se è disoccupato da molto tempo, a detenere un permesso di soggiorno. E con che sopravvivono ben quattro persone a suo carico.
C’è il figlio cinquantenne che chiede spiegazioni perché in altre sedi gli è stato comunicato che dovrebbe iniziare pagare le prestazioni erogate gratuitamente fin d’ora alla madre anziana.
C’è il classico individuo, che solleva la polemica e se la prende con la politica nazionale, locale, con il sistema, con gli immigrati.
Oltre il vetro, due impiegate molto gentili e cordiali che non si lasciano certo prendere dalle emozioni spiegando tutto con chiarezza, ma in alcuni casi fanno leggermente trapelare dai volti l’imbarazzo, perché qualche lamentela ha ragione da vendere: “lo sappiamo, ma queste regole non le facciamo noi…”.
La signora Giuliana (nome di fantasia) intanto finisce di informarsi e paga per la prestazione già erogata perché non ha alcun diritto di bonus. Successivamente risalirà le scale per consegnare al medico la ricevuta del versamento, che nel frattempo gli ha già eseguito la visita da un’ora.
La tariffa rimane la stessa di sempre: sedici e cinquanta. Ma a sorpresa, dallo scorso luglio, c’è anche l’aggiunta del nuovo balzello introdotto dalla Finanziaria 2011 del governo, che la Regione Marche a differenza di altre confinanti di stesso colore politico, non ha disdegnato.
Lei, casalinga senza reddito, fa parte di un nucleo familiare di quattro persone con figli sotto i quindici anni e marito disoccupato da un paio di mesi del settore cantieristico-navale. In base alle fasce sancite né lei, né alcun membro della famiglia ha diritto a prestazioni sanitarie gratuite poiché il consorte, unica fonte economica di sostentamento familiare, ha dichiarato di aver guadagnato durante l’anno duemiladieci circa 17.000,00 Euro (circa 32.900.000 Lire). Per essere tutti esenti avrebbero dovuto incassare complessivamente nell’anno precedente una cifra inferiore a 12.394,97 Euro (24.000.000 Lire).
Quattromilacinquecento Euro in più nell’arco di dodici mesi in una famiglia media sono già una ricchezza. Entrambi i redditi, effettivo e limite, sarebbero comunque già volatilizzati da tempo considerando mutuo e beni di primo consumo.
Ma c’è pure una ciliegina in cima alla torta…
Lo scorso giugno la Regione ha siglato un accordo con i sindacati per adottare ulteriori provvedimenti straordinari di sostegno alle esigenze sanitarie per le categorie in difficoltà. Il documento, giovane perchè recente, è stato redatto e pubblicato da questi ultimi ovunque, pure sul web. Ma rimane con le stesse caratteristiche del vecchio modulo di richiesta a Falconara Marittima, quello senza fasce di reddito.
Ora potremo affermare che abbiamo chiare quali sono le “misure anti-crisi della Regione Marche” e delle istituzioni locali.
Nessuna.
di Stanco in Vacanza a Senigallia
Introdurre nuove info della città,la storia di Senigallia.
Un terzo della puntata di "Ballarò" di questa settimana ha trattato proprio il contenuto di queste ultime due inchieste riportato su ambito nazionale: disuguaglianza, disequità, discriminazione sociale e il vizio di chiedere rincari sempre e solo alle fasce più deboli.
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