L’appuntamento annuale dei marmisti di Senigallia
Svolto il consueto ritrovo dei lavoratori pensionati e non, ripercorsi i momenti di lotta per i diritti
Ormai da diversi anni, i lavoratori pensionati e i marmisti juniores di Senigallia, alcuni accompagnati dalle rispettive mogli, si ritrovano il primo sabato del mese di ottobre per un incontro conviviale, come fosse una ricorrenza istituzionale.
Quest’anno si sono recati a Gattatico (RE) in visita al museo nazionale Alcide Cervi, museo che prende il nome dal leggendario agricoltore padre di sette figli trucidati dai nazisti con la complicità dei fascisti locali proprio per ricordare, nell’anno di ricorrenze per l’unità d’Italia, anche quei patrioti che con il loro sangue hanno dato la vita per la nostra libertà.
Il folto gruppo dei partecipanti (un intero pullman) si è poi trattenuto a pranzo in una caratteristica azienda agrituristica presso Imola, non senza visitare, nel pomeriggio, la suggestiva località di Dozza, nel cuore dell’Emilia-Romagna, nota per il “muro dipinto” da famosi artisti di varie parti d’Italia e del mondo, nel borgo medievale.
L’appuntamento annuale è anche un’occasione per socializzare e rivivere quei momenti di lotte per i diritti ed i doveri dei lavoratori. Erano tempi importanti quelli degli anni settanta, ricordano i marmisti di alcune aziende senigalliesi, sia per l’attività responsabile che tale professione richiedeva, come d’altronde tutte le attività manuali e non, sia per il contesto politico ma anche per ciò che il mondo del lavoro era in grado di dettare alla politica italiana.
Argomenti più che mai attuali alla luce della profonda crisi economica e sociale. E’ dovere di tutti ridare dignità al lavoro, stroncare le speculazioni monetarie basate sulla “ricchezza virtuale”, potenziare la ricchezza reale che viene dal mondo del lavoro e da tante piccole aziende che ancora riescono, seppur con mille difficoltà, a far sopravvivere questo paese.
Occorre quindi guardare al futuro, ad un nuovo tipo di sviluppo, a governi degni di tale nome in cui il lavoro, la giustizia sociale, la questione morale, la democrazia e la serietà politica siano rimesse al centro delle scelte politiche ed economiche con il supporto della ricerca e della scienza.
Tutto questo può sembrare retorico, eppure è proprio quello di cui si è parlato durante il viaggio in corriera, senza naturalmente trascurare i piacevoli momenti di svago, come il pranzo.
da Marco Giardini
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