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L’UAAR di Senigallia ricorda la morte di Girolamo Simoncelli

Domenica 2 ottobre la commemorazione del patriota senigalliese al monumento in via Chiostergi

Davanti la tomba del patriota Simoncelli2 Ottobre 1852 – 2 Ottobre 2011. A 159 anni dalla morte del patriota Girolamo Simoncelli, la delegazione dell’UAAR (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti) senigalliese, invita ed informa la cittadinanza tutta, che alle ore 17.00 di Domenica 2 Ottobre, si recherà presso il monumento a Simoncelli, in Via G. Chiostergi – tra la scuola G. Pascoli e l’ex Politeama Rossini – per commemorare il concittadino, condannato a morte da Papa Pio IX, e giustiziato tramite fucilazione da un plotone di svizzeri.

Nell’occasione, verrà posta una corona di vittoria, a nome dell’Associazione che così facendo, nell’anno in cui si celebra il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, vuole spingere ed esortare i cittadini di Senigallia alla riflessione sulle tristi e deplorevoli vicende che legano indissolubilmente, due importanti personaggi storici, a cui la città a dato i natali, ed a ricordo degli eventi che portarono a compimento la tragica vicenda del Comandante della guardia civica cittadina, nella brevissima e intensa stagione della Repubblica Romana (1849).

Nel particolare, l’UAAR, che si pone come scopo statutario, la difesa e l’affermazione della Laicità dello Stato, un principio costituzionale messo seriamente a rischio dall’ingerenza eclesiastica, che non trova più alcuna opposizione da parte del mondo politico, auspica che i cittadini si soffermino sugli eventi che portarono alla condanna a morte di Simoncelli.

logo UaarDal processo farsa che subì in modo sommario, al suo rifiuto di evadere dal carcere di Pesaro nonostante l’occasione, convinto di aver agito con buonsenso e fiducioso nella giustizia, per concludere con la richiesta di grazia rifiutata da Pio IX, nonostante le suppliche di una parente (la sorella) dello stesso Papa.

Riteniamo che, nonostante la beatificazione di Pio IX, l’accurato e sistematico revisionismo storico, e le argomentazioni fornite dalla Chiesa Cattolica per scagionare le colpe del Papa, secondo le quali questo non fu al corrente o seppe con ritardo circa la fucilazione di Simoncelli per sospenderla, sia inconcepibile che il massimo rappresentante di Gesù, il quale predicava il perdono ed il comandamento "non uccidere", abbia applicato con una frequente reiterazione, la pena capitale.

Soprattutto se si considerano i pensieri di illustri illuministi italiani come Cesare Beccaria (Dei delitti e delle pene – 1764), e se teniamo conto che altri Stati come il Granducato di Toscana, avevano già abolito da tempo, tale punizione (1786). Stiamo parlando di quasi 100 anni di "lavoro" fornito ad un altro nostro concittadino meno celebrato. Il più famoso boia di Roma "Mastro Titta", al servizio per l’appunto dello Stato Pontificio e di Pio IX.

dal Delegato UAAR di Senigallia
Paul Manoni

UAAR Senigallia
Pubblicato Venerdì 30 settembre, 2011 
alle ore 11:22
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