Senigallia, hotel Marche: ancora una «variante a pillola»
Intervento della Fiamma Tricolore sul PRG approvato mercoledì 14 settembre in Consiglio comunale
Mercoledì scorso 14 settembre, in consiglio comunale è stata approvata l’ennesima «variante a pillola» che favorisce come di consueto il privato, riguardante questa volta l’Hotel Marche (ex-Hotel Bagni), costruzione pubblica attualmente di proprietà della Provincia.
Il problema relativo allo storico edificio è una questione che si dibatte da anni. Già a suo tempo l’assessore Bertolini al fine di valorizzare l’area circostante tramite un progetto d’insieme definiva il comparto fissando superficie e destinazione.
Dopo diversi anni viene approvata una variante che toglie (estrapola) l’immobile (Hotel Bagni) dal comparto affinché il futuro acquirente non abbia più i relativi vincoli, potendo intervenire più velocemente, con un iter più snello, ordinario e normale.
La destinazione dell’Hotel Bagni era ad uso turistico-alberghiero ed è rimasta tale, ma la variante prevede che la ristrutturazione possa avvenire tramite abbattimento e ricostruzione dell’edificio con l’aumento di un piano e l’aggiunta di 600 mq di superficie lato mare per la realizzazione di attività commerciali. Di fatto il Comune di Senigallia dà un grande aiuto alla Provincia perché si aumenta il valore dell’immobile, ma soprattutto si aiuta il privato che vorrà intervenire (possiamo scommettere sui possibili acquirenti).
Infatti dalla vendita dell’edificio, il Comune intascherà più oneri di urbanizzazione, che già prevede di utilizzare per l’acquisto dalla Regione Marche l’ex-Palazzetto del Turismo, poi divenuto IAT. Chiediamo al sindaco Mangialardi e all’assessore Ceresoni: per farci che cosa? La Regione così troverà un acquirente altrimenti inesistente?
Perché in questo caso non si capirebbero le decisioni prese a suo tempo, quando la Regione (assecondata dalla Provincia e dal Comune) acquistò l’Hotel Bagni da privati, per poi trasferirlo alla Provincia, destinandolo a scuola e poi a centro per l’impiego. La Regione fagocitò anche il Palazzetto del Turismo abolendo l’Azienda Autonoma di Soggiorno che lì aveva sede e per la quale era stato realizzato.
Al Sindaco Mangialardi e all’assessore Ceresoni la domanda: perché bandire un concorso di idee-progetto per ridisegnare l’area? Per aiutare i soliti amici? Crediamo che non ci sia bisogno di ulteriori incarichi ad esperti, studiosi, consulenti, progettisti perché è già tutto previsto nel Piano dei Lungomari (Piano di Costa) e nel Piano Cervellati, cioè nel Piano Regolatore Generale.
Dopo l’esito di mercoledì sera, due parole anche agli "invisibili" e ai "consenzienti" volontari. Con il voto a favore e l’astensione hanno praticato, burocraticamente, il silenzio assenso; forse perché non hanno nulla da dire o forse perché come dice un proverbio latino "de minimis non curat praetor", a loro hanno sempre interessato altre cose.
da
Marcello Liverani
Riccardo De Amicis
Movimento Sociale Fiamma Tricolore
Sezione di Senigallia
Aste deserte o con valori di acquisto bassi! IPOTESI 1) Lo prende un'impresa con O.U. bassi!
IPOTESI 2) la più probabile: Cambio di destinazione d'uso e magia....mini appartamenti!Magari con più soldi per l'Amministrazione Comunale (Area Sacelit Italcementi docet!).
Una domanda: con la crisi che c'è nell'edilizia chi avrà voglia di investire tanti soldi senza una concreta prospettiva? Ma forse mi sbaglio!!!
Circa la 2° ipotesi : Oltre al cambio di destinazione d'uso necessiterebbe di un'altra variante alla totale superfice del miniappartamento. Infatti è stato approvato, recentemente, in Consiglio Comunale, che non si possono più costruire appartamenti inferiori ai 52 mq. Eccezion fatta per eventuali ristrutturazioni di appartamenti già esistenti, di superfici maggiori. E' vero, comunque, che il condizionale in politica è d'obbligo ... però !!
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