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Musica Nuova Festival, ultimo appuntamento a Senigallia per il 2011

Lorenzo Fragassi e Vilma Campitelli nel concerto tra antico e contemporaneo di sabato 17 a Montignano

Pane Nostrum 2011

Organo Callido e Flauto insieme per l’ultimo appuntamento di Musica Nuova Festival 2011La rassegna di musica contemporanea Musica Nuova Festival XX edizione 2011 organizzata dalla Associazione Musica Antica e Contemporanea in collaborazione con il Comune di Senigallia e l’Assessorato alla Cultura, propone l’ultimo appuntamento sabato 17 settembre 2011 presso la Chiesa S. Giovanni Battista di Montignano alle ore 21,00 con il concerto "tra antico e contemporaneo" con due bravissimi interpreti Lorenzo Fragassi all’organo Callido anno 1770 e Vilma Campitelli all’organo.

Verranno ancora ascoltate le stupende ed intramontabili sonorità timbriche del famoso organo Callido, patrimonio inestimabile musicale presente nel nostro territorio e precisamente nella Chiesa di Montignano e quelle del faluto con la sua timbrica penetrante e cantabile.

Seguirà la finale del Concorso di Composizione "Antonio Manoni" 2011, verranno premiati i vincitori selezionati dalla Giuria di prestigio presieduta dal famoso organista Luigi Ferdinando Tagliavini, dai compositori Aurelio Samorì e Roberta Silvestrini e dagli strumentisti Lorenzo Fragassi e Vilma Campitelli.

Si ringraziano tutti coloro che hanno collaborato e permesso la realizzazione dei diversi appuntamenti della manifestazione (Biblioteca Luca orciari di Marzocca, Centro Sociale Adriatico di Marzocca, Associazione Fidapa, la Parrocchia S. Giovanni Battista) e tutti gli sponsor che hanno sostenuto le varie serate.

Gaetano Callido è senza dubbio il rappresentante più celebre della scuola organaria veneta del XVIII secolo, di cui si riconosce il fondatore in Pietro Nacchini. Questi, infatti, rifiutate le complicazioni dell’organaria barocca, elaborò nuovi criteri fonici e costruttivi che furono eseguiti scrupolosamente dai suoi allievi e seguaci fino ai primi decenni del XIX secolo e che ebbero come risultato una semplificazione strutturale dello strumento ed una rigorosa stilizzazione neoclassica del suono organistico.

L’attività di Callido conobbe così una rapida espansione e la sua impresa raggiunse un livello di produzione di dieci strumenti all’anno, un mercato che comprendeva non solo le regioni venete, ma anche la Dalmazia, la Romagna, le Marche e si estendeva a Costantinopoli, Smirne e Alessandria d’Egitto.

da Roberta Silvestrini

Roberta Silvestrini
Pubblicato Venerdì 16 settembre, 2011 
alle ore 10:05
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