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Castelleone, in Consiglio si torna a parlare della discarica di S.Vincenzo

Tanti nodi sull'ampliamento della discarica di Corinaldo, ma intanto crescono i costi di progettazione

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logo Insieme per CastelleoneNella cittadina suasana è tornato nei giorni scorsi a riunirsi il Consiglio Comunale e il tema dell’ampliamento della discarica di Corinaldo ha fatto di nuovo scaldare il dibattito. Il secondo punto all’ordine del giorno di quella seduta, infatti, prevedeva la variazione alle dotazioni di competenza di alcuni capitoli del Bilancio di previsione 2011 e tra queste anche  quelle relative alla progettazione dei lavori di ampliamento della discarica di San Vincenzo.

Ben 375.469,42 euro sono infatti stati inseriti nei capitoli di bilancio in quota al Comune di Castelleone di Suasa, e altrettanti sono quelli di competenza del Comune di Corinaldo.  Le risorse finanziarie necessarie saranno attinte dal fondo di rotazione per la progettualità acceso presso la Cassa Depositi e Prestiti che dovrà essere restituito nel termine massimo di tre anni.
E questo è già stato un primo motivo di dibattito tra maggioranza e opposizioni.

Lo scoglio più grosso, però, è rappresentato da argomenti ben più scottanti, perché – come denunciato nella dichiarazione di voto del gruppo di minoranza ’Insieme per Castelleone’ – "questa maggioranza è intenzionata a voler procedere a tutti i costi nella realizzazione dell’ampliamento della discarica di San Vincenzo senza tenere in considerazione i nostri suggerimenti, le nostre proposte, senza alcuna informazione ai cittadini di Castelleone di Suasa e, quel che è peggio, mantenendo una certa coltre di mistero sull’opera stessa".

Questi stessi argomenti erano stati dibattuti anche in passato e avevano formato oggetto di vari comunicati stampa sia da parte della maggioranza che da parte delle opposizioni.

"Il silenzio – prosegue il gruppo di Minoranza Insieme per Castelleone nella dichiarazione di voto – insieme all’incapacità di argomentare risposte chiare e la convinzione che i cittadini dimenticano, non esimono questo gruppo consiliare dall’attendere ancora delle risposte chiare a dimostrazione che un’altra politica è possibile e cioè quella della partecipazione, dell’ascolto, della condivisione, della consapevolezza che solo insieme alla comunità può nascere il cambiamento".
 
Anche la dichiarazione della maggioranza guidata dal sindaco Biagetti si augura "che il mistero si diradi" perché "attende con ansia quale sia la posizione del gruppo di minoranza Insieme per Castelleone se è favorevole o no all’ampliamento della discarica" ma si guarda bene dal chiarire i tanti "misteri" che si intravedono nella pratica.
 
"Si pensi ai 4 ettari di terreno previsti nel protocollo d’intesa di incarico dello studio di fattibilità per l’allargamento della discarica del 2009 che poi sono diventati magicamente 16 ettari nel 2011; la mancata comunicazione sulla costituzione della Società di gestione della discarica; la mancata informazione sui canali certi di finanziamento, la mancata volontà di istituire una Commissione ad hoc che segua l’iter della discarica; la mancata definizione dell’area per il comparto dei rifiuti speciali, il mancato interessamento dei responsabili dell’Arpam e dell’Osservatorio epidemiologico ambientale delle Marche…".

Il dubbio è proprio quello che la maggioranza lasci tutto nel vago fino a quando sarà tutto bello e pronto, utilizzando soldi pubblici e solo allora magari interverrà la fantomatica società mista pubblico-privati per la gestione, in modo che questi ultimi intervengano solo al momento della suddivisione degli utili.

Ammesso che poi si giunga effettivamente all’ampliamento di quella discarica, da svariati milioni di euro di spesa, perché si potrebbe anche correre il rischio che tutto rimanga sulla carta e ai castelleonesi non rimanga altro che rimborsare entro tre anni i 375.469,42 euro anticipati dalla Cassa depositi e prestiti per la progettazione.

Forse sarebbe stato meglio procedere per ordine e sottoporre prima a discussione del Consiglio quello "studio di fattibilità tecnico economico" che, come affermato dal sindaco Biagetti nel suo recente comunicato, "si è poi trasformato in un vero e proprio progetto preliminare" che però, come detto, il Consiglio non ha mai né discusso, se non per sommi capi, né tantomeno approvato.

Si vuole ancora una volta esautorare il civico consesso riducendolo a mero strumento di convalida delle decisione prese altrove? O forse si vuole consolidare anche a Castelleone il metodo di massima "trasparenza" adottato a Sesto San Giovanni?

dal gruppo di Minoranza Insieme per Castelleone

Insieme per Castelleone
Pubblicato Venerdì 2 settembre, 2011 
alle ore 16:40
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