M’arcord Mario, fino al 4 settembre l’omaggio di Senigallia a Giacomelli
Ultimi giorni per "Lavoro contadino e paesaggio agrario: le fotografie di Giacomelli nel Museo Anselmi"
Ultimi giorni per ammirare la mostra "Lavoro contadino e paesaggio agrario: le fotografie di Mario Giacomelli nel Museo Anselmi", in corso al Museo di Storia della Mezzadria "Sergio Anselmi" di Senigallia fino al 4 settembre. Si tratta di un diverso allestimento della mostra permanente, realizzato in via del tutto eccezionale per il grande progetto espositivo "M’arcord Mario. I luoghi, i volti e le parole di Mario Giacomelli", omaggio che Senigallia rende al Maestro della fotografia e suo figlio illustre. Orario di visita: tutti i giorni dalle 8.30 alle 12 e venerdì anche dalle 16 alle 18 (chiuso il lunedì).
E’ un evento importante ai fini della conoscenza delle radici umane, culturali e artistiche che diedero forma al genio creativo di Giacomelli, la cui innovativa sensibilità e qualità poetica furono certamente nutrite a livello locale dai luoghi, dai volti, dalle parole che incontrò nella sua città e nella splendida campagna marchigiana.
La personale ospitata al Museo Anselmi, in particolare, fa emergere la stretta vicinanza di sentire tra due grandi marchigiani, attenti osservatori e testimoni del loro territorio: il fotografo Mario Giacomelli e lo storico Sergio Anselmi. Quelle esposte in "Lavoro contadino e paesaggio agrario: le fotografie di Mario Giacomelli nel Museo Anselmi" sono foto che fanno emergere la perfetta fusione tra i soggetti delle fotografie e i temi dei quali si occupa il Museo. Raccontano infatti il processo di trasformazione che negli anni Cinquanta-Settanta si era verificato in gran parte del territorio agricolo non solo marchigiano, messo a confronto con fotografie che documentano l’epoca dei grandi lavori in una campagna senza macchine, ma piena di uomini, donne e animali.
Consapevolmente Giacomelli aveva affidato le sue foto ad Anselmi, storico della regione e della sua agricoltura, perché entrambi comprendevano quanto quelle immagini fossero un apparato documentario significativo per gli studi di storia della regione e per un Museo che quella storia sapeva illustrare. Si tratta di un racconto attraverso oltre 50 fotografie che narrano le trasformazioni del territorio regionale all’indomani della crisi della mezzadria. Alcune sono esposte per la prima volta, affidate da Giacomelli ad Anselmi all’indomani dell’apertura del Museo, nel 1978, e vengono presentate con una nuova disposizione.
Nove immagini di paesaggio agrario (1955-1977) già inserite dallo storico Anselmi in un famoso articolo sulla rivista di Storia economica "Proposte e ricerche" (1978), aprono il percorso di visita nel Chiostro, accompagnate dai commenti da lui scritti per quella occasione. Si prosegue all’interno con altre fotografie che vanno dal paesaggio agrario (1955-1978) al lavoro contadino (1968) in un grande podere del Senigalliese, con il suggestivo falciatore con falce fenàra o con la faticosa formazione del pagliaio che coinvolge molte donne, fino a incontrare l’uccisione del maiale (serie "Contadini", 1968), spettacolo al quale assiste perplesso anche un bambino, che per un attimo smette di giocare con la fionda.
INFO – info@senigalliacittadellafotografia.it , 0716629203-350 Ufficio Cultura, 0717923127 Museo Anselmi.
da Alessandro Piccinini Comunicazione
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