Carabinieri indagati, arresti domiciliari confermati per Ubertini
Respinta dal Gip l'istanza di liberazione. Prota, scarcerato, sta scontando i domiciliari in Puglia
Restano agli arresti domiciliari i due Carabinieri della Compagnia di Senigallia arrestati lo scorso 8 luglio con l’accusa di falso, peculato e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Dopo la scarcerazione da Montacuto e la commutazione ai domiciliari del 23 agosto scorso per Massimo Prota, è arrivata invece lunedì 29 la conferma della stessa misura per il carabiniere e collega Simone Ubertini.
La decisione è arrivata dal Gip di Ancona Alberto Pallucchini, che ha respinto l’istanza di revoca avanzata dagli avvocati di Ubertini, Roberto Gusmitta e Ruggero Tomasi.
E contro la scarcerazione e detenzione ai domiciliari per Prota nella città natale di Manfredonia, in Puglia, è di poche ore fa la notizia che la Procura, contraria alla decisione del Gip di modificare lo stato detentivo del Carabiniere, ha presentato ricorso in Cassazione.
Ubertini, accusato in special modo di compiacenza avendo firmato i falsi verbali e non di aver ceduto fisicamente lo stupefacente, è indagato assieme ad un altro appuntato in forza alla caserma senigalliese.
Inoltre, per la questione dei sequestri facili delle autovetture, è accusato anche il titolare di una ditta di autodemolizioni di Marotta, Franco Fratini.
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