Lo swing dei "Belleville Manouche Quartet" a Corinaldo Jazz
Prosegue giovedì 4 agosto la sezione "Off the map" all'interno della nota rassegna jazzistica
Giovedì 4 agosto il secondo appuntamento "Off the map" che caratterizza la tredicesima edizione del Corinaldo Jazz e che si concluderà il 9 agosto con ospiti del calibro di Omar Hakim e Rachel Z. Nel suggestivo Chiostro degli Agostiniani presso l’hotel Giglio in via del Corso sarà la volta dei "Belleville Manouche Quartet" alle 21:30.
Lo Swing Manouche nasce dall’incontro del Jazz americano degli Anni ’30, dal Valzer Musette francese e dalla tradizione tzigana. Questa magica fusione è avvenuta come evoluzione personale e percorso naturale di alcuni musicisti Gitani e Manouches il cui caposcuola, da tutti riconosciuto, fu il leggendario Django Reinhardt.
Questo grande musicista ha saputo coniugare la libertà di espressione con il virtuosismo tzigano del fraseggio, concentrando in lui la sostanza musicale e operando una sintesi innovatrice che riassume il passato, preparando il futuro.
Oggi, a più di 50 anni dalla morte di Django Reinhardt, il Jazz Manouche (Swing Manouche o Gypsy Jazz) continua ad evolversi, con sempre più persone che l’ascoltano, lo suonano e lo amano.
Il Belleville manouche quartet, composto da Simone Grassi (voce), Giammarco Polini (chitarra acustica), Max Pirani (chitarra acustica) e GianLudovico Carmenati (contrabbasso), rende omaggio a Django Reinhardt, un’artista e un genio capace di segnare un’era, caposcuola assoluto di una genere che tutt’ora pulsa e vive piu’ che mai, grazie a grandi interpreti e musicisti come Stochelo Rosenberg, Bireli Lagrene e Tchavolo Schmit.
Il quartetto propone con le sonorita’ tipiche che caratterizzano questo stile e con una attenta ricerca tecnica, un repertorio che spazia dalla tradizione manouche fino ai classici del jazz americano.
L’ingresso è libero e per chi lo vorrà, la buona musica sarà accompagnata da una ricca selezione dei migliori vini italiani accompagnati da un appetitoso buffet minuziosamente preparato dallo chef Davide Federici.
da Round Jazz
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