Fiamma Tricolore propone un nuovo Piano Regolatore per Senigallia
L'accusa alla Giunta: troppe deleghe esterne, servono politiche urbanistiche e demografiche serie
Mercoledì prossimo (27 luglio, Ndr) in consiglio comunale si voterà l’ennesima «variante a pillola». Noi del Movimento Sociale crediamo che la variante al PRG, che impone agli appartamenti di nuova costruzione una superficie utile non inferiore ai 52 mq sia il risultato di scelte che hanno sempre favorito l’interesse privato, camuffato da interesse generale, divenuto ormai «metodo».
Il problema nasce come sempre a monte, come ad esempio nel caso dell’area ex-Sacelit. Il sindaco Mangialardi e la giunta hanno deciso di “delegare” come stazione appaltante la ditta dell’imprenditore Lanari. Delegare per noi della Fiamma Tricolore è sinonimo di “esternalizzare”, cioè affidare una responsabilità ad un soggetto esterno, come un’azienda privata affida un proprio servizio “interno”, ad una ditta “esterna”.
E’ questa la critica che noi del Movimento Sociale abbiamo espresso più volte nei confronti dell’assessore Ceresoni e del Sindaco Mangialardi (assessore ai lavori pubblici per due mandati) parlando di dottrina e cultura dello Stato.
Gli ultimi vent’anni di globalizzazione liberista totale hanno avuto questo effetto spaventoso: l’irresponsabilità del capitale privato (massimo profitto) ha infettato il settore pubblico. Per i politici, niente più compiti, nessun obbligo a prevedere e a provvedere: ci pensi «il mercato». Meglio delegare, meglio che le decisioni importanti le prendano le ditte private, magari quelle amiche, con l’evidente risultato: 8 mila mini-appartamenti vuoti.
Ecco perché BASTA VARIANTI sostituite da un PIANO di EDILIZIA URBANO che in maniera organica vada a definire in maniera decisa il problema più urgente per la città di Senigallia e che purtroppo non ha adeguata soluzione: la questione abitazione per le giovani generazioni.
A Senigallia ormai da anni decine e decine di giovani coppie e famiglie si trasferiscono a Ripe, Passo Ripe o in altri comuni limitrofi in cui appunto il costo o l’affitto di un’abitazione è di gran lunga inferiore.
Contemporaneamente come evidenziato dal rapporto sulle condizioni di salute della popolazione del senigalliese – profilo demografico (pubblicato il 20 maggio 2011) Senigallia è una città in cui l’età media della popolazione è di 45,3 anni e il 23,9% (circa un quarto della popolazione) ha più di 65 anni, cioè entro pochi anni la città sarà abitata in gran parte da anziani.
Noi della Fiamma Tricolore modestamente proponiamo che gli assesorati competenti che fanno a capo a Ceresoni, Memè, Curzi e Volpini diano alla città un piano urbano che faccia convergere queste idee principali:
1. Ritorno ad una CULTURA DELLO STATO in cui è direttamente l’amministrazione di Senigallia a programmare per i prossimi 5-10 anni lo sviluppo della città.
2. Incentivare il concetto di PARI OPPORTUNITA’ tra chi può permettersi l’acquisto o l’affitto di un’abitazione di 80-90 mq a Senigallia e chi è costretto a lasciare la città. Basta con l’edilizia sovvenzionata (ERP) e convenzionata (canone concordato); per le giovani coppie e le generazioni future si applichi il concetto di DIRITTO ALLA PROPRIETA’. Anche chi non è figlio di imprenditori edili, di statali, il lavoratore atipico, le famiglie monoreddito, chi non ha santi in paradiso, ha diritto ad acquistare un abitazione in città a prezzi giusti e non da metropoli nord-americana.
3. A fronte di un rapido invecchiamento della popolazione, promuovere politiche demografiche atte a favorire nuove nascite per invertire il trend che da diversi anni vedono Senigallia una città con un saldo di natività naturale negativo a cui dovranno seguire il potenziamento di servizi totalmente pubblici dedicati a queste due fasce di utenza: ospedale, guardia medica, case protette, assistenza domiciliare per i più anziani e scuole, asili nido, reparti materno-infantili per i giovanissimi (//www.comuni-italiani.it/042/045/statistiche/demobil.html).
4. Maggiore salvaguardia e manutenzione di quello che rappresenta il PATRIMONIO PUBBLICO. Gli interventi non possono seguitare ad essere sporadici, perché nel tempo diventano più profondi e costosi, ma al contrario dovrebbero essere ordinari, di anno in anno, in maniera organica che includa la riqualificazione sia dei giardini che delle aree, delle vie, delle piazze, dei ponti, sia del Centro Storico che delle periferie.
da Riccardo De Amicis
Movimento Sociale Fiamma Tricolore – Senigallia
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