Contro la rendita, aprire spazi comuni: "Reclaim the city!"
Il Mezza Canaja dopo l'occupazione dell'ex Nirvana di via Baroccio: Giunta agevola speculazione e clientele
Abbiamo occupato l’ex-palestra Nirvana in Via Baroccio poichè per noi rappresenta un paradigma, prima di tutto politico, delle disfunzioni prodotte dalla pianificazione urbanistica del tandem di governo Angeloni-Mangialardi. Benché, apparentemente, la riqualificazione dell’ex-nirvana, sembri seguire delle pratiche virtuose, fondate sul "consumo zero" del territorio e sulla bio-architettura, in realtà siamo di fronte ad una sostanziale riproposizione delle pratiche che agevolano la rendita, la speculazione e le clientele.
E’ forse un caso che l’impresa Belogi che si appresta a comprare l’ex-Nirvana, sia la stessa che si occupa della riqualificazione dell’ex-cinema Rossini e dell’ex-Ipsia? Siamo forse così ingenui da pensare che il costante accaparrarsi di operazioni immobiliari così redditizie siano solo il risultato di autentiche virtù imprenditoriali e non di clientele politiche volte a formare oligopoli?
La recente vicenda che vede l’Assessore ai Turismi e alle Manifestazioni Colocci essere anche il progettista del piano d’area della collina di Via Cellini parla da sé!
L’ex-nirvana ha subito una rivalutazione immobiliare grazie all’introduzione coatta dell’immobile nel Piano Cervellati, quando tutti sanno che quest’ultimo riguarda solo ciò che è interno delle mura cittadine. In questo modo, i nuovi appartamenti non vedranno un abbassamento dei prezzi e quindi una loro accessibilità, ma verranno direttamente immessi nel circuito delle seconde case: turistiche o per redditi medio-alti.
L’ex-nirvana rappresenta dunque nient’altro che l’ennesimo tassello di una gestione miope delle trasformazioni urbane del territorio, capace solo di accentuare una volta di più quei fenomeni segnalati ormai da tanti anni dagli studiosi: in una parola la dispersione urbana, e cioè, per dirla in termini prosaici, la cacciata dei senigalliesi – soprattutto i giovani e precari – dal centro città.
Da questo punto di vista risultano ridicole alcune dichiarazioni che ci sono state messe in bocca dai giornali – ma che non abbiamo mai fatto – secondo le quali noi saremmo d’accordo con le linee generali della politica dell’Amministrazione. Espressioni come "consumo zero del territorio", "riqualificazione dell’esistente", "sostenibilità dell’impatto ambientale-energetico", sono neutre e vuote se non si traducono in pratiche di governo partecipate, sostenibili, in grado di identificare nel territorio un bene comune e non una merce dal quale trarre profitto.
Le politiche dell’Amministrazione Mangialardi sono l’esatto opposto di chi vorrebbe controllare i prezzi combattendo la rendita e il consumo di energia, permettere l’accessibilità delle abitazioni del centro storico anche a fasce medio-basse di reddito, e ridurre la dispersione urbana e le conseguenze che si porta con sé: traffico e inquinamento.
Il percorso "Reclaim the City" che abbiamo iniziato con questa azione e che continuerà per tutta l’estate con altre occupazioni temporanee, mira a porre una sfida precisa al centro-sinistra che governa Senigallia e il territorio Marchigiano: mostrare che il ciclo politico che si è aperto con le Amministrative – Milano, Napoli e Cagliari – e con i Referendum, non si basa sull’opposizione tra mal governo berlusconiano e buon governo del PD, ma considera le pratiche neoliberiste fin qui adottate da quest’ultimo, come parte del problema.
da Mezza Canaja – Uniti Contro la Crisi Senigallia
Stavolta avete ragione da vendere... non ci sono parole per quanto sta accadendo.
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