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Polemica visione di un "Giurnalar" in Consiglio Comunale a Senigallia

Criticabile l'organizzazione dei lavori, ma non solo quella...

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Comune di SenigalliaA questo punto avrei dovuto terminare la cronaca del primo tempo del Consiglio Comunale del 6 luglio, proseguendo poi con il 2° atto. Ma è risaputo che io non sono un giornalista. Mi definivo giornalaio e poi il rispetto che ho nei confronti anche di questa categoria e nel timore di offenderli, ho mutato la definizione con il temine vernacolare e dal suono più dispregiativo "giurnalar’ ".

Questo però mi avvantaggia nel non seguire quelle famose regole dell’etica professionale, di cui sempre tutti parlano e che poi proprio costoro sono i primi a lasciare nel primo cassetto dello scrittoio. Ecco che allora el giurnalar’ dimentica le regole e non parte dall’inizio di una cronaca ma dalla fine.

Perchè? Perchè mi ero in un primo tempo ripromesso di terminare qui il lavoro iniziato, poi ho pensato che avrei fatto uno sgarbo e so anche che lo avrei fatto a poche persone, ma per me importanti. In primis all’editore, poi agli amici redattori ed a quella decina di amici che mi leggono dalla prima all’ultima riga. Ma poi ci sono, perchè no, anche a quelli che cliccano, leggono le prime dieci righe, magari qualcuno invece addetto ai lavori lo fa solo per controllare se compare il suo nome, forte del fatto che bene o male purchè se ne parli e compaia il suo.
Diciamo quindi, come fanno i politici professionisti, ma anche non, per il rispetto nei confronti dei loro "elettori". Ed allora io, che non son da meno, nel mio piccolo, ho fatto altrettanto, per rispetto dei miei "lettori".

Lo so che la sto portando alla lunga, come del resto lo sanno, ma ugualmente lo fanno, i miei "colleghi di logorroica" in Consiglio Comunale. Per rispetto, però, vengo al dunque.
Ecco il fatto.

Dopo varie, inutili ed evitabili perdite di tempo, superabili forse con una migliore programmazione ed organizzazione dei lavori, si giunge alla sospensione per un "veloce spuntino". Il "povero" Monachesi si trova però tra due correnti di pensiero su come deve essere gestito questo intervallo per il food. Fast o slow. Addirittura Sardella suggerisce di non interrompere la seduta. Salomonicamente Monachesi decide allora per una sosta breve di 30 minuti, anche perchè si sono fatte già le 22 ed ancora di lavoro da svolgere ce n’è in abbondanza. Quindi si raccomanda di rispettare l’orario perchè si dovrebbe riprendere la seduta alle ore 22,30.

Si riprende, certo, ma sono le 22,58. Ma non basta: effettuato l’appello, Mancini chiede la verifica perchè manca il numero legale. Cosa che porta a fare un successivo appello, ma non prima delle 23,40.
Motivi politici? Se ci fossero stati, non li avrei accettati, ma turandomi il naso li avrei condivisi.
Qui invece si è trattato di una semplice, unica mancanza di educazione e rispetto verso coloro (pochissimi immagino come sempre!!) che in aula, via web o per radio assistevano alla seduta, verso i colleghi presenti, verso il Presidente che si era raccomandato di rispettare i tempi, verso il Sindaco.
Noto sempre con piacere come il Sindaco, in principal modo, ad ogni suo intervento iniziale, rivolga un saluto alla cittadinanza e non voglio credere che ciò sia solo un obbligo istituzionale. Vero è però che questo comportamento, istituzionale o prettamente facente parte di un bagaglio educativo personale, non possa cadere nel disinteresse totale, ma dovrebbe servire invece come lezione di un bon ton che sembra che i Consiglieri (fortunatamente non tutti!!) non conoscono, rifiutano o quanto meno ne hanno dimenticato l’esistenza.

Io ho tanto da imparare, quindi non mi posso permettere di fare il professorino di turno. Ma irritato per questa mancanza di rispetto (non è neppure la prima volta), avendo un solo numero di cellulare disponibile, ho inviato un messaggio ad un Consigliere presente in aula, facente parte della maggioranza, con scritto: "Questa è mancanza di rispetto…" e immediatamente mi è giunta la risposta del Consigliere (che solo per correttezza non nomino): "La mancanza di rispetto non c’è solo nei suoi confronti ma di tutti quelli che come me arrivano tra i primi e se ne vanno per ultimi. E’ questo quello che qualche consigliere non vuole capire. Per il resto credo che questi atteggiamenti siano veramente penosi come è vero che un Consiglio Comunale non si possa convocare con 13 punti all’OdG".

Come si vede non è solo una mia fisima. 13 punti sono troppi, condivido. Ma ciò mi fa anche formulare una domanda a chi mi può rispondere. Ma a che serve allora una riunione dei Capigruppo per programmare, come si legge dai comunicati stampa, quello che sarà cosa si farà e come lo si farà il Consiglio Comunale, quando poi le regole fissate vengono dimenticate?

Credo che chi ha fame si possa alzare (è un passeggio continuo…) e possa andare al bar a fermarsi lo stomaco, ma senza fermare la seduta. Si pensi solo che c’è gente che è "costretta a digiunare" per tempi ben più lunghi e senza il potere di decidere quando e che cosa mangiare. E questi si che possono anche dire di essere stressati.

Si parta sempre dal fatto che chi siede su quegli scranni, non è lì perchè un medico glielo ha prescritto, ma per una decisione presa a priori, per il piacere di fare politica, altri per un senso civico, comunque tutti volontari. Se poi tutto questo non va bene, o si modifica la legge o si sceglie la via "dell’esilio".
Credo comunque opportuno, che Sindaco e Presidente del Consiglio si adoperino per trovare una soluzione al problema.

Ora vuotato il sacco, con critica o polemica chiamatela come meglio vi aggrada, non certo però con rancore, mi sento più leggero e vado subito a riprendere il "lavoro" dove lo avevo lasciato.
Voi tutti, addetti ai lavori, se potete, quando ci si rivede, detto simpaticamente, però non trattatemi male.

di Franco Giannini

Franco Giannini
Pubblicato Venerdì 8 luglio, 2011 
alle ore 19:14
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Commenti
Ci sono 4 commenti
Roberto Mancini 2011-07-08 21:29:46
Il numero legale
Gentile Franco,
premesso che apprezzo molto il suo stile che corrisponde al nome che porta, vorrei motivare in breve le ragioni per cui si richiede la verifica del numero legale.
Le ragioni sono sempre politiche, perché la maggioranza che si assume l'onere e l'onore di governare è tenuta ad essere presente per consentire comunque il regolare svolgimento dei lavori. Se vuoi governare e/o sostenere i tuoi governanti, non puoi farlo da casa e il voto popolare ti incarica di un compito di rappresentanza che deve essere effettivamente svolto. Non posso io o, meglio, non può la minoranza non essere tenuta in alcun conto nelle scelte di contenuto dell'ammnistrazione e garantire il numero affinché la maggioranza faccia quello che vuole e prenda decisioni addirittura, a mio avviso, negative per la città col mio aiuto. Se si garantisce il numero, insomma, si è corresponsabili nelle scelte; quando queste sono condivise, si può fare; altrimenti, preferisco avere la coscienza a posto. E' vero che ciò crea disagi in chi segue i lavori, ma se ieri seri fossimo riusciti a bloccare - anche usando la mancanza del numero - l'approvazione del nuovo parcheggio privato e a pagamento nella zona Ospedale, la città ne avrebbe sofferto o tratto giovamento? Io sono per la seconda, ovviamento, e non pretendo assolutamente che Lei la pensi come me. Mi basta che legga queste mie parole.
Con stima
Roberto Mancini
Paolo Talucci 2011-07-09 06:19:16
è un atto notarile
Franco, concordo con te sull'assurdità dei 13 punti all'ordine del giorno. In realtà quello che si vuole è un Consiglio Comunale che svolga un compito notarile sulle decisioni già prese in Giunta. Serve una certificazione, stop. Il dibattito viene considerato una perdita di tempo e i Consiglieri di Maggioranza possono farlo con posizioni indipendenti soltanto sui temi generali (scuola, temi etici, riflessioni sulla Pace ecc.) ma sui temi locali ogni posizione deve essere appiattita sulle posizioni della Giunta. Lasciando che i Consiglieri di Opposizione si sfianchino contro il muro della stanchezza, alle due di notte, quando il pubblico è andato a dormire. Aspetto con interesse il seguito della cronaca.
Franco Giannini 2011-07-09 15:37:52
Condivido la scelta politica
Consigliere Mancini,
intanto lo ringrazio per la sua esauriente, pacata risposta di carattere prettamente tecnico politico che faccio mia. Però il mio risentimento è stato dettato da quello che solitamente viene definito come mancanza di rispetto, ineducazione. Allora se un consigliere, come è stato invitato sia lei che Battisti ad andare oltre il "canapo", tanto che ci si è fatti sopra una breve disquisizione sul termine canapo, è una cosa tecnica politica, quasi una mossa agli scacchi, che rientra in quello da lei spiegato. Ma l'arrivare puntualmente in ritardo,dopo che sono stati fissati degli orari ben precisi e con preghiera di non sforarli, cosa invece regolarmente fatta, fregandose così della politica, dei colleghi-politici già presenti in aula e che sono i primi a lamentarsi, di quei cittadini che li hanno votati, ebbene questo non fa parte della tattica, del gioco politico fa parte della ignoranza intesa non certo nel senso di ignorare, ma come strafottenza. Sono solamente degli ineducati. Potrei farle la lista, ma lei la conosce ancor meglio di me, di chi è ligio al proprio dovere, pur avendo gli stessi problemi di famiglia e di lavoro di coloro che portano il distintivo del perfetto, uso un termine buono, negligente...che poi non è detto che appartengano al gruppo degli oratori, ma solitamente sono solo dei "spingibottone", quindi neppure all'altezza di conoscere quali che sono quelle sottigliezze di cui lei mi ha spiegato ed insegnato esaurientemente. Magari agissero in questo modo per le suddette sue ragioni... Il fatto che solo lei abbia risposto con un commento (unitamente a Paolo) non gli fa sorgere che almeno un minimo di ragione lo abbia anche io, salvo che la loro supponenza non gli permetta di replicare.
Anonimo2011-07-10 09:01:32
Franco, sia perchè ti voglio un gran bene e sia perchè sei stato tu ad insegnarmelo, ti dico: "sveglia franco che il sole è alto! ;-)
Laura
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