Fiamma Tricolore: migliore gestione del patrimonio pubblico a Senigallia
Si alle risorse dirette ai comuni. Verde e strade hanno bisogno di fondi: 100.000 euro dalla cultura
Noi del MSFT vogliamo ringraziare il sindaco Mangialardi (e l’assessore Memè e l’on. Amati), ma soprattutto il governo nazionale che ha permesso alla città di Senigallia di riappropriarsi di uno spazio importante del centro storico, i giardini Catalani. Chiaro esempio di come dovrebbe funzionare ed essere organizzato un vero stato centralizzato: con il centro che distribuisce le risorse alla periferia, direttamente ai comuni superando province e regioni inutili.
Non vogliamo entrare in polemica o in sterili discussioni sulla quantità del denaro messo a disposizione o sulla qualità della realizzazione finale in quanto ci porterebbero lontani. Infatti ci auguriamo che per l’attuale amministrazione domenica 26 giugno rappresenti un punto di partenza, o meglio una svolta e un cambio di mentalità nella gestione e nella salvaguardia di tutto il patrimonio pubblico.
Per rivedere i giardini Catalani in uno stato decente, la popolazione senigalliese ha aspettato anni (oltre 20 !) caratterizzati da abbandono e degrado. Questo perché le priorità sono sempre state altre e perché le amministrazioni di sinistra a Senigallia sono state carenti nell’intendere ed attuare il concetto di gestione pubblica del patrimonio pubblico; meglio speculare in nuovi quartieri, centri commerciali, consorzi e licenze balneari !
Chiediamo all’assessore delle varianti, Ceresoni una svolta culturale che vedala salvaguardia e il rafforzamento del verde pubblicoinsieme anche al riassetto stradale, dei marciapiedi, dei sampietrini, dei fondi asfaltati e cioè di tutto quello che rappresenta il patrimonio pubblico.
Gli interventi non possono seguitare ad essere sporadici, perché nel tempo diventano più profondi e costosi, ma al contrario dovrebbero essere ordinari, di anno in anno, secondo un piano organico che includa la riqualificazione sia dei giardini che delle aree, delle vie, delle piazze, dei ponti, sia nel Centro Storico che nelle periferie. E’ sufficiente una passeggiata per verificare in centro l’abbandono di via Pisacane o di via dei Portici Ercolani, al Portone di via Mercantini o di via F.lli Rosselli, al mare dei giardini Morandi, e l’elenco potrebbe continuare a lungo.
Comprendiamo in questi anni di crisi che non è facile destinare maggiori denari alla causa, ma basterebbe dare un’occhiata al bilancio di previsione 2011: ad esempio dalla voce “teatri, attività culturali e servizi diversi nel settore culturale” si potrebbero risparmiare dai 100 ai 200 mila euro (il settore non ne risenterebbe significativamente, fatto essenzialmente di stipendi) e destinare quei tagli al riordino e al riassetto dei marciapiedi e del manto stradale. Anche per non continuare a sentire da parte del sindaco Mangialardi la solita solfa sulla “città di tutti” e sulle colpe del governo nazionale, perché presto non ci crederà più nessuno.
da Movimento Sociale Fiamma Tricolore
Sezione di Senigallia
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